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Da Lucio non si mangerà pesce

01/08/2022

Da Lucio non si mangerà pesce

In Trattoria Da Lucio, a Rimini, non si mangerà pesce da domani, 2 agosto, fino ai primi di settembre. La ragione, per chi ha un po’ di confidenza con il mare, si può intuire: il periodo coincide con il fermo pesca nel mare Adriatico, dovuto al blocco a scaglioni dell’attività peschereccia per consentire alle specie ittiche di riprodursi.
Un decreto varato dal Ministero delle Politiche Agricole e Ambientali e che, va detto, purtroppo conoscono gli addetti ai lavori e solo pochissimi frequentatori dei ristoranti.

Lo sottolinea anche Jacopo Ticchi, chef e proprietario di questa insegna che in pochi anni è riuscita ad ottenere molta autorevolezza, soprattutto tra le nuove generazioni.

“Poche persone sanno cosa sia il fermo pesca, quanto dura, perché si fa. La scelta di passare a un menu che esclude il pesce nel mese di Agosto è anche per sensibilizzare le persone su questo tema, oltre ad essere una scelta coerente con ciò che facciamo tutto l’anno. Da Lucio lavoriamo il pesce dell’Adriatico e se questo non è disponibile non ha senso andare a cercare dell’altro, ci sono molte altre risorse e prodotti a cui possiamo dare spazio senza doverci affacciare a forniture di pesce forzate e non territoriali”.

Jacopo Ticchi con le nuove materie prime per la sua cucina (per il mese di agosto) / crediti Giorgia RenziJacopo Ticchi con le nuove materie prime per la sua cucina (per il mese di agosto) / crediti Giorgia Renzi

Una scelta di valore che (e non ci vuole una mente acuta per capirlo) è estremamente rischiosa in un mese cruciale come agosto, in cui Rimini si popola di turisti che non vedono l’ora di fiondarsi su menu a base di pesce, e ancora più complicata se sei uno dei locali di riferimento di tutta la Riviera, come lo è Trattoria Da Lucio.

“In realtà a questa notizia molti hanno reagito bene. Hanno capito che la nostra decisione è complessa e anti-economica, ma è una scelta importante, di coerenza e consapevolezza. Già dimostrare che si può scegliere e non si deve necessariamente piegarsi al mercato per noi è un risultato. Poi sì, naturalmente alcuni hanno fatto marcia indietro e hanno deciso di posticipare per tornare quando ci sarà nuovamente il pesce… ma intanto cerchiamo di trasferire il nostro pensiero a chi verrà ugualmente. Tanti sono curiosi di vedere a cosa abbiamo pensato”.

La cella (in sala) in cui generalmente si frollano i pesci / crediti Lido VannucchiLa cella (in sala) in cui generalmente si frollano i pesci / crediti Lido Vannucchi

Il menu sarà in perfetto stile “Lucio”, con la suddivisione per tipologia di preparazione (quindi crudo, cotto, frattaglie, verdure e pasta) e il consiglio che vi diamo è sempre di condividere più piatti a centro tavola.
La carne diventa protagonista, ma si lavora solo con animali interi e non con parti scelte (esattamente come avviene abitualmente per il pesce, che qui affronta lunghi periodi di frollatura e viene utilizzato tutto).
Il fil-rouge non si spezza rispetto a quanto proposto durante l’anno: ci saranno comunque alcuni elementi dal mare, quelli garantiti da forme di pesca consentita, come la pesca di nassa. Alcuni abbinamenti hanno stupito persino Jacopo e la sua brigata.


“In queste settimane abbiamo lavorato per studiare brodi, salse e condimenti ottenendo risultati che nemmeno ci aspettavamo. Alcuni ingredienti sembrano fatti per stare insieme, come le costine di Mora Romagnola, che lacchiamo con un brodetto di pesce, o il riso con cozze e anatra, l’asino crudo con i gamberi rosa. Sarà l’’occasione per sdoganare l’abbinamento mare-terra, uno dei più temuti, e probabilmente uno dei più destabilizzanti se si individua l’equilibrio giusto”.

Asino crudo al coltello e gamberi rosa, uno dei nuovi piatti in cartaAsino crudo al coltello e gamberi rosa, uno dei nuovi piatti in carta

Il problema della scarsità del pesce non riguarda però solo i mesi estivi. Bisogna iniziare ad agire, da consumatori, da frequentatori di locali e da ristoratori.


“In questo periodo dovremmo acquistare prodotti da altri mercati ittici per far fronte alle nostre esigenze ma anche il futuro non sappiamo cosa possa riservarci. C’è sempre meno pesce perché si è pescato troppo, il mare non è più pulito, i pesci soffrono. Dobbiamo sicuramente attuare dei cambiamenti drastici e ragionare su cosa potrà accadere domani. Il rischio che il pesce non si trovi più è concreto”.

Finché non ci saranno metodi e tempi di pesca favorevoli agli ecosistemi marini e finché non si ridurranno sensibilmente i livelli di inquinamento certe scelte dovranno essere sempre più diffuse o davvero il rischio di cui parla Jacopo, di non trovare più pesce, è più che un’alta probabilità. Devono agire tutti: chi acquista, chi cucina, chi mangia. Non partendo da un ‘pensiero’ ma dal presupposto che potrebbe essere già troppo tardi.




Trattoria Da Lucio aderisce ad Amodo, la rete dei ristoranti etici

foto di copertina Lido Vannucchi

Trattoria Da Lucio
Via A. Vespucci 71
Rimini 
3409743459
www.trattoriadalucio.cuoriebbri.com


 
a cura di

Giulia Zampieri

Giornalista, di origini padovane ma di radici mai definite, fa parte del team di sala&cucina sin dalle prime battute. Ama scrivere di territori e persone, oltre che di cucina e vini. Si dedica alle discipline digitali, al viaggio e collabora con alcune guide di settore.
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