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Da oggi la birra artigianale si beve anche in cascina

11/03/2011

Da oggi la birra artigianale si beve anche in cascina
Come esempio di ciò che si può fare in un’azienda agricola ben organizzata, scopriamo oggi un nuovo fenomeno che ha messo piede in Lombardia, ed è tuttora in espansione: la produzione di birra artigianale.
Tra i protagonisti di questa nuova frontiera, Achille da Ponti di Settala (Milano), impegnato nella realizzazione di differenti tipologie di birra, con una produzione annua di 150 mila bottiglie: dalla multicereale a quelle aromatizzate al mandarino e arancia, con un ciclo produttivo che dura 80 giorni e si svolge tutto all’interno dell’azienda.
Da circa due anni, il suo esempio è stato seguito dalla Fattoria Oasi di Certosa di Pavia. Qui è nato un birrificio rurale che sforna bevande dai nomi accattivanti: Seta, Milady, Terzo Miglio e Blackout e la stagionale Castigamatt, ribattezzata “il lato oscuro del luppolo”.
Nuovi impianti produttivi sono attesi entro l’autunno. “Inizierò a settembre – annuncia Enrico Treccani, titolare di un’azienda agricola a Castel Goffredo nel Mantovano - Produrrò la Golden Ale, una birra ad alta fermentazione”. Il suo obiettivo è di arrivare a 30 mila litri l’anno entro il 2013.
“È un modo per sfruttare al massimo le potenzialità del nostro territorio – ha affermato Cristian Perantoni, della Cascina Roveri di Monzambano (Mantova) - Le mie birre saranno prodotte con il frumento e l’orzo che coltivo nei miei terreni”.
Una filiera innovativa, che promette una vendita diretta e, per quanto riguarda Peranti e Treccani, attraverso i mercati di Campagna Amica. Un trend positivo, che va ad aggiungersi ai circa 300 birrifici artigianali attivi in tutta la penisola (dato Agi).
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