Ristorante San Domenico
Il San Domenico nasce il 7 marzo 1970. Lo ha voluto uno straordinario personaggio del bien vivre, Gianluigi Morini. Spinto dalla convinzione di “accontentarsi del meglio”, Morini decise di aprire questo ristorante, in alcuni locali abbandonati di un convento, proprio per il bisogno di un locale su misura, in un rapporto di massima compatibilità.
Il primo cuoco del San Domenico fu, su consiglio di Luigi Veronelli, Nino Bergese a cui fu affidata la cucina di casa voluta da Morini in base ad una convinzione: il commensale non deve avere l’impressione di essere capitato in una sorta di catena di montaggio dei cibi, ma deve sentirsi veramente a casa sua.
In pochi anni il testimone della cucina passò a Valentino Marcatillii, dopo un periodo di formazione nei grandi ristoranti francesi, e al fratello Natale per la gestione della sala.
Artisti delle gioie del palato e dell’ospitalità, i patron dei due ristoranti si sono ritrovati a far parte di quell’associazione – Linea Italia in Cucina – che, nata negli anni ’80 per volere di Franco Colombani, u il primo esempio di quelli che oggi sono aspetti quotidiani: la totale attenzione a materia prima e stagionalità e il confronto e la collaborazione tra cuochi.
Romano Franceschini e Franca Checchi, così come Valentino e Natale Marcatillii, diedero vita ad un concetto di ospitalità e a ricette che, ancor oggi, rimangono scolpite nella memoria e nel palato di molti. Alcuni di questi piatti sono, tra l’altro, impossibili da togliere dalla carta, pena la protesta di una clientela che, negli anni, è costantemente cambiata in termini generazionali, eppure…