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Dining Bonds, un segnale di fiducia nel futuro

20/03/2020

Dining Bonds, un segnale di fiducia nel futuro

Riprendo un interessante informazione che riguarda un’iniziativa americana per aiutare i ristoranti chiusi.
Si tratta dei Dining Bonds, ovvero ticket emessi dal ristoratore in vari tagli da 50, 100, 200 dollari che potranno essere utilizzati una volta aperto il ristorante.
Un’operazione di sostegno temporaneo ai ristoratori che, pur avendo in Italia la misura della cassa integrazione per i dipendenti, si trovano a far fronte ad altre spese obbligatorie, come gli affitti, le assicurazioni ecc…
È una iniziativa che si basa sulla fiducia, ovviamente, ma chi oggi non sogna di andare nel suo ristorante preferito per festeggiare la fine dell’incubo? È uno dei desideri più ricorrenti, anche se non esplicitato in maniera diretta. Il cibo era diventato l’argomento di conversazione principale delle persone fino a poche settimane fa, in Italia eravamo tutti esperti di cibo, di ristorazione, di vini, anche esagerando un po’ sulle conoscenze e sulla cultura gastronomica, ma comunque contenti di ritrovarsi intorno a una tavola.
Questa fiducia che comporta dare del denaro al buio diventa, oggi, una necessità! Certo, ci sono cose molto più serie e importanti, ci sono persone che muoiono per salvarne altre, c’è lutto, dolore, paura del domani, ma l’uomo ha sempre trovato la forza di reagire davanti a tutto.
Fare quindi un gesto, come quello di comprare un ticket che, oltre a garantire uno sconto sul pasto da consumare, possa tenere in piedi un’attività domani, è anche questo un segnale per credere nel futuro prossimo. Negli Stati Uniti esiste una piattaforma che spiega il funzionamento di questo sistema di Dining Bonds, a cui fare riferimento anche per organizzare in Italia questo sistema: https://supportrestaurants.org/
“Il denaro è il sistema di mutua fiducia più efficiente che sia mai stato concepito. Con il denaro due persone possono cooperare in qualunque progetto” scrive Yuval Noah Harari nel suo saggio Sapiens da animali a dèi. Proviamoci!

Luigi Franchi

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