Contaminazioni di gusto
Ma torniamo al menù. Gli antipasti sono una vera specialità e rivelano il rispetto di Alessandro Saiu per la freschezza della materia prima. “Non siamo un ristorante gourmet – afferma – i nostri piatti sono semplici, poco lavorati, perché vogliamo che la qualità del prodotto venga esaltata nella sua essenza. Sono piatti curati, decorati e presentati con ricercatezza, ma non vogliamo trasformare, vogliamo mantenere integra la naturalità del cibo: se un gambero è buono deve essere semplicemente un gambero, il suo sapore deve emergere. I nostri clienti apprezzano. E poi, chi viene da noi vuole sostanza e noi li accontentiamo con proposte adeguate”.
Una cucina sincera, meticolosamente studiata per dare risalto ai sapori, modulata per soddisfare con delicatezza, con tecnica e competenza. Accanto al pesce di mare, dal tonno all’astice, dalle capesante all’orata, ai frutti di mare e così via, non mancano i pesci locali come il salmerino ma ci sono anche altre proposte, racconta Alessandro Saiu: “Cerco di amalgamare la cucina sarda con quella trentina perché credo che le tradizioni culinarie possano essere lo spunto per nuovi sviluppi, per una svolta creativa interessante, e che le contaminazioni siano una ricchezza. La carne non può comunque mancare ma, anche qui, cerco di offrire qualcosa di più del piatto tipico. Abbiamo carni di Angus, tartare di Chianina, tomahawk, sella d’agnello; ogni tanto facciamo cene sarde con il maialino sardo e gli gnocchetti; anche lo stinco, che qui è un piatto tipico, lo cucino utilizzando il maialino sardo, molto diverso dal maiale convenzionale, è più costoso ma è tutta un’altra cosa. E col pesce cerco di portare un po’ di Sardegna in Trentino e vice versa: per esempio faccio i canederli con le seppie. Come dessert ci sono teglie di tiramisù al mirto. Curiamo le esigenze dei celiaci, abbiamo proposte vegetariane, vogliamo essere un ristorante per tutti”.