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DOP Economy, fondamentale per il made in Italy

16/02/2022

DOP Economy, fondamentale per il made in Italy

Il Rapporto Ismea-Qualivita 2021 traccia un’analisi accurata della Dop Economy italiana e conferma il ruolo e l’importanza dei territori in difesa dei sistemi di produzione, distribuzione e consumo.

“La differenziazione, insieme a innovazione e organizzazione – ha affermato, nel corso della presentazione dei risultati del rapporto, il presidente Ismea Angelo Frascarelli – è la leva del successo dell’agroalimentare italiano. I dati che il Rapporto Ismea-Qualivita sulle Indicazioni Geografiche monitora con attenzione ci parlano di un modello produttivo fortemente orientato alla qualità, al legame territoriale e a una differenziazione multilivello”.

Nonostante le difficoltà relative alla pandemia tuttora in corso, il valore della cosiddetta Dop Economy, generata dalla produzione di alimenti certificati, vale 16,6 miliardi di euro, in calo del -2,0% rispetto all’anno precedente, grazie al lavoro svolto da 200mila operatori e 286 Consorzi di tutela dei comparti cibo e vino.

Una prova ulteriore della valenza strategica del settore, supportato dall’impegno di tutto il sistema attraverso l’applicazione di azioni di solidarietà, attività di sostegno agli operatori, accordi con i soggetti del mercato e un continuo dialogo con le istituzioni. La continuità produttiva delle filiere DOP IGP esprimono, così, l’importanza del patrimonio economico dei territori italiani, un patrimonio non delocalizzabile e pertanto maggiormente da tutelare. 

La crescita del settore, inarrestabile negli ultimi 10 anni, subisce una pausa ma, data la difficoltà del periodo storico, di fatto conferma la capacità di tenuta di un sistema di qualità diffuso in tutto il territorio nazionale.

Il forte dinamismo del sistema delle Indicazioni Geografiche italiane, fra cui l’affermarsi di categorie come le Paste alimentari o i Prodotti della panetteria e pasticceria, si esprime in un comparto agroalimentare DOP IGP che vale 7,3 miliardi di euro alla produzione e nel vitivinicolo imbottigliato che raggiunge 9,3 miliardi di euro.

DOP Economy, fondamentale per il made in Italy

Il Rapporto mette in evidenza come sia trainante il ruolo del Nord Italia, ma le crescite più evidenti si registrano nelle regioni del Sud e nelle Isole. Infatti, fra le prime venti province per valore, ben undici sono delle regioni del Nord-Est (Treviso, Parma e Verona in testa), ma nel 2020 anche l’area Sud e Isole mostra un incremento complessivo del valore rispetto all’anno precedente (+7,5%), con crescite importanti soprattutto per Puglia e Sardegna.

A livello regionale, il Veneto si conferma la prima regione con 3,70 miliardi di euro, seguito da Emilia-Romagna con 3,26 miliardi e Lombardia con 2,07 miliardi; Piemonte e Toscana registrano 1 miliardo di euro di valore generato dalle IG e, nel comparto Cibo, Emilia Romagna e Lombardia sono alla guida e la Campania si conferma terza regione con buoni risultati su base annua. Nel comparto Vino, il Veneto è in testa, seguito da Piemonte e Toscana; anche in questo caso, una regione del sud mostra cenni di crescita, la Puglia. 

DOP Economy, fondamentale per il made in Italy

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli ha dichiarato: “I prodotti DOP IGP si confermano anche nel 2020 una componente fondamentale nell’affermazione del made in Italy sui mercati globali e un motore di promozione e tutela delle eccellenze italiane. L’analisi del XIX Rapporto Ismea-Qualivita dimostra ancora una volta come grazie alla distintività  e alla tradizione delle nostre produzioni, la Dop Economy tenga sia sul territorio nazionale che all’estero, cresca nelle regioni del Sud e nelle Isole e traini l’intero comparto agroalimentare italiano”.

Il Ministro si è dichiarato ottimista sull’andamento del mercato malgrado il prossimo anno si annunci impegnativo a livello comunitario per la revisione in atto del quadro normativo dell’etichettatura che tanto sta provocando discussioni e conflitti. “È necessario – ha affermato Patuanelli - salvaguardare e tutelare l’intero sistema produttivo dai rischi che possono generare l’omologazione alimentare, i sistemi di etichettatura fuorvianti come il Nutriscore, le fake news, i tentativi di imitazione. Il PNRR, con i Contratti di filiera e di distretto, gli incentivi all’innovazione, la digitalizzazione, rappresenta una grande occasione per la crescita delle filiere DOP IGP”. 

a cura di

Marina Caccialanza

Milanese, un passato come traduttrice, un presente come giornalista esperta di food&beverage e autrice di libri di gastronomia.
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