Il linguaggio comprensibile
Dream Whisky ha preso forma, ufficialmente, nel 2019. Non si tratta di una mera attività di importazione di whisky scozzese ma di un progetto più ampio e articolato, che si propone di rendere più accessibile e comprensibile il mondo del whisky in Italia. E poi, certo, il whisky Federico e Marco lo affinano, lo importano e lo vendono, e c’è molto da dire sulla particolarità dei loro prodotti, ma lo vedremo dopo.
“Sei mesi di studio e analisi del mercato ci hanno aiutato a comprendere che dovevamo investire soprattutto sulla componente culturale del whisky" - ci spiegano, dalla loro sede di Milano, i due fondatori.
“Abbiamo deciso di discostarci dall’approccio accademico di degustazione e analisi che vengono solitamente riservati ai distillati per formulare eventi e proposte alla portata di tutti. Vogliamo svestire le bottiglie - in senso materiale e ideale - di quegli abiti pieni zeppi di informazioni indecifrabili, comprensibili solo agli intenditori o agli addetti ai lavori. Proprio per questo sulle nostre etichette trovate solo informazioni essenziali e alcuni disegni ideati da giovani illustratori italiani che descrivono visivamente i profumi principali di ogni distillato. Il whisky deve essere accessibile, a cominciare dalle bottiglia, e la degustazione dovrebbe risultare interessante e divertente. Lo stesso dovrebbe avvenire per tante altre bevande che appartengono o non appartengono alla nostra cultura”.
I viaggi in Scozia
Insomma l'obiettivo è semplificare i termini e dare più valore all’origine e alla produzione.
Questi propositi si materializzano in corsi di degustazione (a Milano, ma non solo) e in viaggi organizzati su misura, in Scozia, per toccare con mano i distretti del whisky e scoprire gli umori di questa straordinaria terra circondata dall’Oceano.
“I nostri viaggi in Scozia vengono formulati a seconda delle richieste. Sono adatti a gruppi di amici, operatori del settore ma anche aziende che cercano team building alternativi. I programmi sono intensi e variegati: visite in distilleria, degustazioni in tipiche warehouse, escursioni, assaggi della cucina locale e immersione nel territorio. Al momento viaggiare è complesso ma i tour organizzati finora ci hanno soddisfatti ed hanno stimolato ottime sinergie, anche di business, tra i partecipanti. Con queste iniziative arriviamo dritti all’obiettivo culturale che ci siamo prefissi. D'altronde come può una persona non appassionarsi a questo prodotto dopo aver visitato un fazzoletto di terra straordinario poggiato sull’Atlantico come l’isola di Islay, la patria dei grandi whisky torbati? C'è da perderci la testa!”.