Settembre è il mese in cui inizia la raccolta di zafferano; quando le albe si fanno meno afose e fino a novembre, alla soglia delle gelate invernali, le piantagioni di tutto il mondo prendono vita.
Che si parli di
zafferano abruzzese, umbro, sardo o toscano, oppure di zafferano iraniano, spagnolo, marocchino o turco, la raccolta dura sempre circa 25 giorni ed è eseguita scrupolosamente a mano, poco prima dell’alba, quando i fiori viola si schiudono e i loro pistilli rosso vivo sono pronti per essere staccati. Una volta al chiuso, i tre stimmi di ogni fiore vengono estratti manualmente facendo attenzione a non distruggerli, si tostano sulle braci di mandorlo o di quercia e vengono sterilizzati in appositi forni.
I numeri dello zafferano sono impressionanti: “Per ottenere 1 kg di zafferano sono necessari almeno 150.000 fiori” dichiara l’azienda
Zafferano Tre Cuochi “la cui raccolta e lavorazione richiedono più di 500 ore di lavoro. L’Italia ne produce circa 200 kg l’anno, pari a 30 miliardi di fiori, contro i 250.000 kg degli altri stati produttori. Quindi lo zafferano di qualità non potrà mai essere economico. Se il prezzo è troppo basso significa che la qualità è scadente o che è la polvere è stata mischiata ad altri componenti.
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A fare dello zafferano l’ “oro rosso” delle nostre tavole sono anche i trattamenti ai terreni nei quali vengono posti i bulbi: solo concimi naturali, nessun fertilizzante, pesticida o altre sostanze chimiche che altererebbero le caratteristiche organolettiche del prodotto.
A tutela dei consumatori italiani esiste inoltre una legge (Regio Decreto n° 2217 del 1936) che vieta di confezionare con il nome di "zafferano" qualcosa che non sia la parte apicale dello zafferano stesso.
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www.zafferano-3cuochi.it