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È la stagione della melannurca campana IGP

18/10/2023

È la stagione della melannurca campana IGP

In questo momento a caratterizzare una parte del paesaggio agricolo campano sono i melai. Letti realizzati su appezzamenti di terra, o tra gli stessi alberi ormai senza frutto, dove le mele si stanno arrossendo per poter poi raggiungere i mercati. È questa una delle immagini più forti che riguardano la vita della melannurca campana

La raccolta della melannurcaLa raccolta della melannurca

Un tempo prosperava intorno al Lago d’Averno, tanto che venne definita la mala orcula alle porte degli Inferi. La mela anorcola che poi si è fatta annurca, riuscendo a diventare la regina delle mele di questa regione, territorio in cui è presente da almeno due millenni. Ve n’è traccia addirittura negli scavi di Ercolano e, in particolare, nella Casa dei Cervi. 

Prodotto IGP dal 2006, è da tempo protagonista di numerose ricerche scientifiche che l’hanno eletta prezioso ingrediente anche per la medicina. 

Questa antica varietà rappresenta l’80% della produzione di mele dell’intera regione Campania e all’incirca il 5% di quella nazionale. Si stimano 4 mila ettari ad Annurca, di cui una parte aderisce al Consorzio di tutela.

La produzione di quest’anno è calata di circa il 30%” fa presente Giuseppe Giaccio, presidente del Consorzio di Tutela della Melannurca Campana IGPle cause sono da attribuirsi alle condizioni climatiche avverse in fase di fioritura. Le piogge copiose della primavera hanno penalizzato la produzione, ma in compenso la qualità è superiore anche per il clima in fase di raccolta, che rende le mele più croccanti”.

Una IGP per due ecotipi: Melannurca campana

Il disciplinare di produzione dell’IGP racchiude due etichette differenti. La Annurca classica e una sua diretta discendente denominata Annurca Rossa del Sud. Si tratta di un mutante naturale, diffuso da poco più di vent’anni, che a differenza della tradizionale non ha la necessità di arrossarsi nei melai, perché riesce a farlo direttamente sulla pianta. 

Sono ben 137 i comuni in cui ricade l’areale della Melannurca campana IGP e si concentrano soprattutto nel napoletano (zona Giuglianese-Flegrea), nel casertano (zona Maddalonese, Aversana e Alto Casertano), nel beneventano (zona della Valle Caudina-Telesina e il Taburno) e nel salernitano (tra Valle dell’Irno e i Monti Picentini).

È la stagione della melannurca campana IGP

Melannurca: una mela, due evidenze scientifiche

Alto contenuto in vitamine (B1, B2, PP e C) e minerali (potassio, ferro, fosforo, manganese), ricca di fibre, regola le funzioni intestinali, è diuretica, particolarmente adatta a bambini e anziani, è indicata spesso nelle diete dei diabetici. Per lo straordinario rapporto acidi/zuccheri, le sue qualità organolettiche non trovano riscontro in altre varietà di mele. 

Una recente ricerca del Dipartimento di Scienza degli alimenti dell'Università Federico II di Napoli ha dimostrato che la melannurca dimezza i danni ossidativi alle cellule epiteliali gastriche, grazie ad un’azione gastro-protettiva.

E, in particolare, le sue straordinarie proprietà nutraceutiche sono state applicate a due ricerche relative al colesterolo cattivo e alla cura della calvizie.

È la stagione della melannurca campana IGP

"Tutte le mele contengono polifenoli - ha spiegato il professor Gian Carlo Tenore, docente di chimica e tossicologia del Dipartimento di Farmacia dell’Università degli studi Federico II di Napoli - ma le cultivar Annurca e Rossa del Sud hanno un elevatissimo contenuto di procianidine, superiore a qualsiasi altra cultivar di mela oggetto sino ad oggi di studi. Ciò ha consentito di mettere a punto un prodotto nutraceutico in grado di ridurre del 28,8% il colesterolo totale ed incrementare l'espressione delle HDL (colesterolo buono) del 60%".

Un vero e proprio cibo funzionale, dunque, che sta entrando in numerosi preparati, con il vantaggio di non avere effetti collaterali rispetto a farmaci anticolesterolo.

Un ulteriore studio è stato condotto dall'Istituto Nazionale Tumori, dalla Fondazione Pascale e dal Dipartimento di Farmacia dell'Università di Napoli Federico II, e riguarda la sperimentazione di un integratore a base di mela Annurca, il quale potrebbe avere un ruolo centrale nella lotta alla caduta di capelli durante i cicli di chemioterapia. Si basa su una lunga fase pre-clinica in laboratorio e sull'osservazione di pazienti che assumevano l'integratore per altri motivi. 

a cura di

Antonella Petitti

Giornalista, autrice e sommelier. Collabora con diverse testate, tra radio, web e carta stampata. Ama declinare la sua passione per il cibo e i viaggi senza dimenticare la sostenibilità. Sempre più “foodtrotter” è convinta che non v’è cibo senza territorio e viceversa.

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