I mondeghili, patrimonio gastronomico da preservare
“Il ristorante Don Lisander è impegnato a unire la storia all’innovazione, mantenendo un legame strettissimo con la città di Milano, con la sua cultura gastronomica e le sue tradizioni – dichiara Stefano Marazzato -. I mondeghili, in questa continua sperimentazione, sono un ponte tra passato e presente, tra tradizione e rivoluzione, tra il classico e moderno. E fanno da testimone a ciò che diceva l'illustre concittadino milanese Carlo Porta ‘Il mangiare e bere in santa libertà in mezzo ai galantuomini, agli amici, in tempo d’inverno al caldo, al fresco d’estate, dica chi vuole, è un gusto con i baffi’”.
Ma spieghiamo cosa sono i mondeghili, per coloro che non li conoscessero. Sono un piatto della tradizione povera che i milanesi appresero dagli spagnoli durante i loro centocinquant'anni di dominazione della città. L'ingrediente principale del piatto sono avanzi di carne, tipicamente manzo per via della sua diffusione sulle tavole milanesi: il piatto nasce dalla necessità di non sprecare avanzi, brasati e bolliti che venivano tritati assieme a pane raffermo, uovo e spezie, impanati e infine schiacciati ad assumere una forma arrotondata, quasi un piccolo hamburger che veniva poi fritto, come da tradizione lombarda, nel burro. Qualcuno aggiunge patate bollite, abitudine successiva al seicento perché fino alla metà dell’ottocento la patata non era materia prima presente; qualcuno della salsiccia. Di fatto ogni famiglia milanese possiede la sua ricetta di mondeghili, proprio perché il piatto nasce come ricetta di utilizzo degli avanzi, che possono perfino essere avanzi programmati: si prepara il bollito in abbondanza allo scopo di avanzare abbastanza carne per fare i mondeghili.
La ricetta tradizionale De.Co.
I Mondeghili hanno ricevuto il riconoscimento De.Co (Denominazione Comunale), come altri piatti tipici milanesi quali il Minestrone alla Milanese, la Costoletta alla Milanese, il Rostin Negàa, e la Barbajada.
Il Cherubini nell’opera Dizionario Milanese Italiano (Milano 1839) scrive al riguardo: “specie di polpette fatte con carne frusta, pane, uovo, e simili ingredienti”. Di solito si mantiene il nome al plurale, perché non si gusta una sola polpetta ma tante…i mondeghili, termine derivato dall’arabo, poi mutato nello spagnolo e infine milanesizzato.
La ricetta registrata come De.Co. recita: 300 g. di avanzi di carne tritati; un uovo; una mollica di rosetta di pane bagnata nel latte, strizzata e passata al setaccio; prezzemolo tritato; buccia gialla di limone a volontà; sale; burro. Impastare il tutto, farne delle pallottole grosse come una noce e schiacciare un poco, impanarle e friggerle nel burro fatto imbiondire.
El Tòcch de Milan
La nuova ricetta del Don Lisander, El Tòcch de Milan, elaborata dagli chef del ristorante Massimo Moroni e Filippo Cavalera prevede un piatto di 5 mondeghili, in carta come secondo, che esprimono ognuno una caratteristica della cucina milanese da far conoscere a livello internazionale. “Alla base della preparazione – spiega Marazzato - si è scelto di mantenere la memoria della cucina milanese, con la caratteristica principale del piatto, una declinazione fedele alla tradizione. Oltre alla versione classica abbiamo aggiunte altre quattro preparazioni: alla pasta di salame crudo, all'ossobuco, al patè di fegato, al salame di testa. L’assaggio è presentato su una tavolozza che crea un percorso degustativo in crescendo con la finalità di far assaporare Milano in tutte le sue declinazioni”.
La degustazione parte dal primo mondeghilo classico, un impasto di diversi tipi di carne realizzato secondo la ricetta tradizionale; la seconda preparazione è un mondeghilo classico arricchito con pasta di salame cruda, un prodotto tipico brianzolo, creando anche un gioco di caldo freddo e consistenze diverse; il terzo è il mondeghilo all'ossobuco: in questa preparazione è stato creato di proposito un impasto derivante dalla preparazione dell’ossobuco del Don Lisander, arricchito con riduzione di salsa di ossobuco e gremolada, ovvero la tipica salsa a base di erbe e scorza di limone; è stato aggiunto un disco di risotto milanese al salto e nuovamente salsa di ossobuco sopra il risotto; il quarto mondeghilo è al patè di fegato di pollo, realizzato appositamente, che sotto forma di medaglione viene posizionato sul mondeghilo, accompagnato da una mostarda di fichi; il quinto mondeghilo è al salame di testa, interamente lavorato con la pasta di salame di testa e carne derivata dai tagli classici del bollito.