Un movimento itinerante per unire e coinvolgere
Entroterra è un congresso di cucina, certo, ma soprattutto vuole far riflettere e dare voce alle persone che vivono e lavorano nelle aree più interne della Penisola perché da questi luoghi spesso nascosti, incastonati tra le montagne o nelle valli, immersi nella natura rigogliosa che l’Italia, tutta, offre a piene mani giungono tesori che rappresentano un patrimonio culturale da salvaguardare, un bene comune da valorizzare.
A tutti, infatti, sarà capitato di sorvolare l’Italia a bordo di un aereo e notare un patchwork di terreni multicolori e un intrico di strade sottili come capillari che collegano tra loro minuscoli borghi. Sono paesi lontani dal rumore, spesso difficili da raggiungere, ma sono proprio loro che rappresentano l’anima del nostro territorio.
Ecco che il linguaggio universale della cucina può avviare il dialogo, può creare condivisione, può dare risalto. L’intento di chef Torsiello e di tutti coloro che hanno aderito al progetto è proprio questo: condividere con gli altri questa ricchezza nascosta fatta di passione, cultura, valori, che si manifestano in un piatto grazie all’opera di vignaioli, cuochi, pastori, allevatori e contadini, di artigiani nel vero senso del termine. Entroterra sprigiona energia, è un nome che parla di valli, pianure, montagne, laghi, fiumi, comunità generose con l’innato senso dell’ospitalità. Entroterra vuole offrire un'alternativa ai modelli di sviluppo contemporanei che dettano ritmi di vita e scelte quasi obbligate, ma che spesso lasciano un senso di perdita e di vuoto.