Il peggiore degli ultimi diciassette anni.
Questa è la conclusione a cui è giunto il Centro Studi Fipe- Federazione italiana pubblici esercizi nel pronosticare verosimilmente cosa aspettarsi dal turismo estivo italiano targato 2013.
Con a mala pena 1 italiano su 4 che ha prenotato le vacanze dal 1 luglio al 30 settembre, questa estate segna il conseguente ed immediato forte taglio all’occupazione, in particolar modo stagionale: un calo stimato di oltre 25 mila unità, 21 mila delle quali a carico appunto dei lavoratori stagionali impiegati in bar e ristoranti (48%) e nelle altre imprese del turismo (52%). La contrazione dei flussi turistici interni tradotta in consumi vede un taglio di 1,5 miliardi di euro, 268 milioni dei quali a carico della sola ristorazione.
“I dati sono preoccupanti – afferma il presidente Fipe, Lino Stoppani – perché stanno a significare che la macchina del turismo non gira neppure nel periodo più vocato dell’anno. La crisi ha prima intaccato la propensione degli italiani a fare più vacanze nel corso dell’anno ed ora sta mettendo in discussione persino la mono-vacanza estiva. E l’attesa tenuta del turismo internazionale non sarà certamente sufficiente a salvare la stagione”.
Una buona notizia però ci sarebbe, ma proiettata nel lungo periodo: il protocollo sottoscritto Expo 2015 S.p.A. e dalle Organizzazioni Sindacali, che disciplina le modalità di assunzione e di impiego del personale durante l'esposizione universale. “L’accordo –evidenzia Stoppani - segna un passo positivo verso l'idea che all’emergenza occupazionale e di crescita che vive il Paese si possa rispondere con lo strumento della contrattazione in grado di conciliare contratti, diritti dei lavoratori ed esigenze delle imprese”.
L’accordo regola la posizione di soli 800 posti di lavoro, sicuramente pochi: “Il progetto pilota milanese - conclude Presidente della FIPE - deve diventare modello da replicare in ambito nazionale, non solo per i Grandi Eventi, ma per tutto l'indotto dell'Esposizione universale al fine di rilanciare il settore del Turismo e per creare opportunità di occupazione e di reddito per decine di migliaia di lavoratori”.
Che succederà da qui al 2015 è ancora da capire, come anche, definiti i problemi, quali possano essere le modalità operative per garantire, se non la certezza, l’opportunità di avere e tenersi un posto di lavoro per un lasso di tempo dignitoso.
Alessandra Locatelli