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Vini bianchi per l'estate

06/07/2023

Vini bianchi per l'estate

La freschezza e la delicatezza di un calice di vino bianco sono l’abbinamento ideale per la tavola estiva e il panorama vinicolo italiano è ricco di proposte interessanti.

Per un aperitivo fresco e giovane ma ricco di mineralità e dagli intensi sentori fruttati e floreali, Maso Martis - a Martignano, ai piedi del Monte Calisio sopra Trento, un terreno montano che conosce la coltivazione già dalla fine del 1800, ottimamente esposto e accarezzato dalla brezza di montagna - suggerisce, accanto a canapé, crudità di mare, formaggi freschi o il classico prosciutto e melone, un vino fermo che racchiude tutta la freschezza delle uve coltivate a 800 mt. di altitudine, 100% Müller Thurgau. Il suo nuovo Al+Ma 800, prodotto da uve vendemmiate a mano e immediatamente sottoposte a pigiatura soffice, seguite da una macerazione in pressa di circa 7 ore a temperatura controllata (10-12 °C) per estrarre i precursori aromatici della varietà, si abbina perfettamente anche con menù di pesce e carne bianca.

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Per chi desidera trascorrere una giornata nella frescura della campagna e delle colline, il Provincia di Pavia IGT Riesling Zefir di Sartieri 1931 (in copertina) è l’ideale. Vino bianco setoso e minerale, contraddistinto da note di frutta gialla, miele e acacia, profumi che si riscontrano anche al palato, Zefir è prodotto con uve Riesling renano 100%, i grappoli subiscono una breve macerazione a freddo sulle bucce e il mosto fermenta poi a temperatura controllata di 15 °C per conservare i profumi varietali. Si abbina perfettamente con crostacei, gorgonzola, carne bianca e preparazioni affumicate ed è ottimo anche gustato da solo, come aperitivo oppure come vino da meditazione.

In questo breve “giro d’Italia” dedicato ai vini bianchi, immancabile la Maremma Toscana con il pluripremiato Lucumone 2022 di Fattoria Mantellassi. Lucumone è un bianco dal sapore fresco e fruttato, un Vermentino in purezza che viene vinificato tramite una soffice pressatura. La fermentazione avviene a temperatura controllata in piccole vasche e prevede un affinamento di circa due mesi. Imbottigliato giovane per mantenere intatto il suo profumo deve il suo nome all’etrusco re Lucumone, a sottolinearne il significato nobile. Perfetto per la stagione estiva, ottimo accompagnatore di piatti di pesce e di ricette tipiche della Toscana.
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Ma l’estate vuol dire anche vino dolce, aromatico, a bassa gradazione, ottimo abbinamento con la tradizione culinaria, come il Moscato Canelli che ci fa piacere citare perché ha recentemente ottenuto il riconoscimento DOP e porta così l’Italia del vino a 527 IG. Il Canelli DOP deriva da uve da vigneti composti esclusivamente dal vitigno Moscato bianco provenienti da 17 comuni attorno alla sottozona Canelli, punto di passaggio tra Langhe e Monferrato. In particolare, l’elaborazione di un vino aromatico, dolce, con una leggera sovrapressione e una bassa gradazione saranno i tratti distintivi del Canelli DOP nella tipologia Riserva, immessa sul mercato non prima di 30 mesi di invecchiamento e affinamento.

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Torniamo a est – ma non dimentichiamo il Piemonte - e ci fermiamo in Alto Adige dove il Pinot Bianco Schulthaus della Cantina San Michele Appiano offre un connubio travolgente con gli Agnolotti del plin di Seirass del ristorante La Ciau del Tornavento di Treiso nel cuore delle Langhe, terre tanto di grandi vini quanto di piatti suggestivi.
Ai piedi della Mendola, nei pressi del Castello Moos-Schulthaus, quarant’anni fa il winemaker Hans Terzer individuò un nuovo modello di vinificazione che valorizzasse il Pinot Bianco che all'epoca, in Alto Adige, rappresentava l'unico vino a bacca bianca capace di dominare nella terra dei rossi dolomitici. A Terzer venne l'idea di selezionare le migliori uve dei conferitori per vinificare circa il 70% in acciaio e il restante 30% in legno. Quindi, grazie ai prodigi della fermentazione malolattica per una parte del Pinot Bianco, si ottenne un bianco aumentato in morbidezza ed eleganza. Il risultato prese il nome di Schulthauser.
 

Profumi di mela, pera, fino all'albicocca ed eventualmente la susina, all'esame gustativo lo Schulthaus è capace di sorprendere per ricchezza ed estrema eleganza, oltre che per l'invidiabile equilibrio.

A 400 km di distanza in linea d'aria dalla Cantina San Michele di Appiano, nel territorio delle Langhe in un ex asilo sorge il ristorante La Ciau del Tornavento dello chef Maurilio Garola, che suggerisce quello che è stato definito il “manifesto” della sua cucina, ovvero gli Agnolotti del plin di Seirass cotti in pentola insieme ad un canovaccio contenente fieno maggengo, saltati in padella con il burro e il timo serpillo, quindi presentati nel nido-grembo di fieno, simbolo della civiltà della tavola di Langa, per incontrare il Pinot Bianco Schulthaus in un abbinamento che unisce idealmente due territori ricchi di tradizione.

Vini bianchi per l
a cura di

Marina Caccialanza

Milanese, un passato come traduttrice, un presente come giornalista esperta di food&beverage e autrice di libri di gastronomia.
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