A un anno esatto dal taglio del nastro di Expo 2015, Milano ha voglia di festeggiare, così la sera del 30 aprile diventa idealmente la “notte prima degli esami” per l'intera città.
Ritrovo nella scintillante sopraelevata piazza Gae Aulenti sotto il grattacielo più alto che ha nel suo disegno una sorta di dito puntato verso il cielo, quasi a indicare la direzione che Milano, grazie all'Esposizione Universale, vuole prendere. Artisti, Istituzioni, ma soprattutto, semplici cittadini, i veri invitati, celebrano, in diretta nazionale sul primo canale Rai, un ideale conto alla rovescia, puntando l'attenzione proprio sul tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.
Già la conduttrice, Antonella Clerici, volto storico del programma di cucina più visto e longevo “La Prova del Cuoco”, è un messaggio evidente della volontà di concentrarsi sul cibo, così la presenza di uno dei cuochi simbolo dell'Italia, Davide Oldani, che ha preparato il suo piatto simbolo di Milano ed ora dell'Expo, zafferano e riso alla milanese, ma, soprattutto, l'idea di “pesarsi” in senso reale e metaforico, per dire “io c'ero”, ma per dare un contributo corrispondente al proprio peso, infatti, grazie ad una bilancia, alla fine della serata, il peso complessivo dei presenti sarà trasformato in alimenti che Coop e Eataly doneranno a Banco Alimentare. Con questa iniziativa battezzata “Più siamo, più pesiamo” Expo 2015 vuole dare il via ad una campagna di informazione e sensibilizzazione attorno alle problematiche dello spreco e dell’emergenza alimentare che, insieme alla lotta alla fame e alla malnutrizione, saranno al centro dell’attenzione mondiale durante i sei mesi dell’evento. Presente anche Don Gino Rigoldi, una garanzia di attenzione allo scopo, dato l'indefesso e disinteressato lavoro di anni per sfamare chi ha bisogno di cibo e di un ricovero. Ad accompagnare la conduttrice anche Enrico Bertolino con il compito di sdrammatizzare e divertire. Su tutti la musica dell'Orchestra della Rai e la voce di Andrea Bocelli, oggi forse il cantante italiano più internazionale e, dunque, buon ambasciatore di un'esposizione universale.
Aldo Palaoro