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Ferentino e l’ospitalità dei Bassetto

22/02/2022

Ferentino e l’ospitalità dei Bassetto

A testimoniare le antichissime origini di questa terra c’è un circuito di città fortificate, dove, in epoca preromana, si era stanziato l’antico popolo di stirpe italica degli Ernici. Si tratta di Anagni, Ferentino, Alatri e Veroli, caratterizzate da cinte murarie così imponenti da lasciare sbalorditi.
Il fatto che siano state realizzate senza alcun legante e con massi di enormi dimensioni ,nei secoli, gli ha fatto meritare l’appellativo di megalitiche ma anche ciclopiche e, al tempo stesso, ha alimentato nell’immaginario collettivo la nascita di miti, per poter spiegare chi possa avere costruito simili opere.
Una delle più significative città fortificate è certamente Ferentino che, con i suoi circa 2500 mt di mura che cingono la collina su cui è adagiata, racchiude come in uno scrigno una grande bellezza urbanistica che culmina nella mole dell’acropoli.

È incredibile come solo passeggiando per le sue antiche vie si riesca a leggere la storia che vi si è stratificata, essendo passati da lì diversi popoli, tra cui i Romani. Appena fuori da queste mura c’è chi tiene alta la bandiera dell’ospitalità, con quella naturale predisposizione all’accoglienza che sempre si vorrebbe trovare nei propri viaggi.
Stiamo parlando della famiglia Concutelli, conosciuta come Bassetto, dal nome dell’Hotel e ristorante. Una struttura di ben 100 camere nel cuore della Ciociaria è una sorta di miraggio, molto più facile trovare offerte di b&b.

Luigi (Gigi) Concutelli Bassetto. Foto di Rino BarillariLuigi (Gigi) Concutelli Bassetto. Foto di Rino Barillari

La forza di questa famiglia è sempre stata quella spontanea giovialità che, in alcuni dei suoi componenti in particolare, si è manifestata come contagiosa simpatia.
È il caso di Enrico (che ha iniziato l’attività con fratello Pierino), soprannominato bassetto per la sua altezza di un metro e 54, avvezzo a battute del tipo “quando guardo terra mi gira la testa” che hanno conquistato il cliente Nino Manfredi, il quale non ha tardato a coinvolgerlo in diversi film (Brutti, sporchi e cattivi; Pane e cioccolata nel ruolo di cameriere turco...) e anche pubblicità (caffè Lavazza).
Stessa propensione goliardica che oggi ha il figlio Gigi, in attività con il fratello Maurizio e la cugina Lauretana, che tra una battuta e l’altra è capace di caricare in auto il cliente per accompagnarlo nel cuore di Ferentino. Che poi se la fame fa capolino un piatto del territorio, come i fini-fini fini, lo si può sempre trovare da Bassetto, come succede in tutti i locali dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, di cui fa parte.  

Enrico lo diceva sempre ai suoi figli: “Se volete fare questo mestiere non dovete comprare né orologio né calendario. Oggi cos’è, Pasqua? Quante ore ha? 24? Ieri sempre 24. E allora?”
L’elasticità degli orari, l’ascolto delle necessità del cliente hanno fatto guadagnare ai “Bassetto” (il soprannome di Enrico si è sostituito al cognome Concutelli agli occhi della gente!) ospiti del mondo sportivo (squadre di calcio, ciclismo, basket ma non solo) e pure dello spettacolo.
A questo proposito non va dimenticato che la Ciociaria è madre di artisti come Marcello Mastroianni e Vittorio de Sica, veri e propri ambasciatori della cultura ciociara, come pure – per fare un altro esempio esempio - di un fotografo del calibro di Rino Barillari.


Il nostro viaggio in Ciociaria continua. Ecco un altro racconto!

a cura di

Simona Vitali

Parma, la sua terra di origine, e il nonno - sì, il nonno! - Massimino, specialissimo oste, le hanno insegnato che sono i prodotti, senza troppe elaborazioni, a fare buoni i piatti.
Non è mai sazia di scoprire luoghi e storie meritevoli di essere raccontati.
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