Si chiamava
Blogfest, era nata a
Riva del Garda, ma ha trovato casa, sembra molto stabile, a
Rimini ed ora si chiama, forse più correttamente,
Festa della Rete.
L'appuntamento era in programma lo scorso fine settimana secondo un modello sperimentato nelle ultime edizioni e gradito dal popolo di internet, che ogni tanto ama ritrovarsi e riconoscersi di persona. Diverse postazioni sparse per la città, quest'anno con grande coraggio, quasi tutte all'aperto, vista l'estate con tempo instabile che abbiamo tutti più o meno vissuto.
L'idea di base è riunire le diverse anime della rete, non necessariamente legate ad un blog, ma certamente presenti sui principali social network, da qui, giustamente, il cambio di nome e di fisionomia, adattandosi ai mutamenti rapidi che proprio il virtuale richiede.
La cosa interessante è che l'ambiente del cibo che siamo abituati a frequentare e ritenere il centro del mondo, tale non è, basta contare le migliaia follower di Twitter dei protagonisti del food, numeri che, in effetti, impallidiscono di fronte alle centinaia di migliaia di seguaci di alcuni opinionisti, perlopiù satirici. Così come assistere alla premiazione dei
Macchianera Awards dove alcuni di questi, Azael, Iddio o Pinuccio, erano accolti con tifo da stadio. Ciò nonostante, non dobbiamo sentirci sminuiti, perché, comunque, ci si difende bene. Quantomeno ne beneficia l'attenzione qualificata che viene rivolta agli eventi legati al cibo, sia da parte degli organizzatori che dei fruitori perché è indubbiamente di qualità; così si passa da una serie di showcooking con cuochi prestigiosi ai fornelli, a dibattiti che, una volta tanto, non sono autocelebrativi di cuochi o peggio, di giornalisti, ma, gli uni e gli altri, si confrontano su temi un po' più elevati, dibattendo su come approcciare il mondo della comunicazione gastronomica o di come la cucina possa essere uno strumento della salute, prima nella ricerca, poi nella divulgazione, grazie ad un oculato uso della rete.
Per questa parte di programma un plauso, dunque, a
Ilaria Mazzarotta, a
Paola Sucato e a
Francesca Romana Barberini, sia per i contenuti, che per l'infaticabile corsa da un impegno all'altro, per presentare al meglio gli ospiti intervenuti.
Aldo Palaoro