Sull'argomento selvaggina in tavola è, ovviamente, favorevole anche l'opinione di Federazione Italiana della caccia, la prima associazione venatoria del nostro paese.
“ Il consumo di selvaggina - dice l'associazione - è certamente uno degli aspetti principali dell'attività venatoria, che ne concretizza anche il lato fortemente sociale e socializzante. Da tempo la caccia è strettamente regolamentata e quella alla cosiddetta selvaggina nobile – capriolo, daino, cervo – lo è ancora di più, richiedendo un corso e il superamento di un esame ulteriore alla licenza di caccia. In questi corsi sempre più spazio viene dato alla corretta gestione della spoglia e delle carni. E la stessa attenzione si sta diffondendo anche fra i cacciatori di cinghiale.
Certamente una minore burocrazia potrebbe dare vita ad un circolo virtuoso che andrebbe a vantaggio della diffusione di una carne ottima sotto tutti i punti di vista”.