Vanno… e tornano
Un difetto del mondo contemporaneo sta nell’eccesso di reputazione: viviamo di reputazioni, recensioni, stelline, pollici alzati e pareri che pesano come macigni. La fonte è diventata il centro del nostro sistema di valutazione; vale più della verità in sé, del pensiero personale. Anche per questa ragione si parla sempre di più di responsabilità sociale: chi parla o si esibisce ha un impatto sulle masse strabiliante. Può essere un punto a favore, quando si tratta di arrivare alla comunità, ma la strada più corretta rimane quella della valutazione del singolo.
Come fanno, dunque, i giovani ad avere un parere su tutto in un contesto così legato all’immagine?
Il segreto è dietro l’angolo. Anzi, oltre il perimetro della casa, del ristorante, della propria città: viaggiano.
Il viaggio rende forti, colti, aperti, disponibili, adattabili, nuovi. Le nuove generazioni amano viaggiare, lo dicono e lo fanno. È un pensiero praticamente istantaneo, appena riescono a mettere qualche spicciolo da parte. Si parte.
E se non ci riescono in un modo se ne inventano un altro, per esempio aderendo a progetti comunitari, a progetti di volontariato, ad esperienze lavorative che consentono di spostarsi senza investire ingenti quantità di denaro. Non è vero che viaggiano perché non hanno radici o perché rifiutano il proprio Paese: poi tornano, tornano quasi sempre, consapevoli che lo stile di vita italiano non ha eguali e pur con i suoi difetti fa stare bene. Ma intanto vanno e assorbono. Lasciamo che rilascino poi, altrimenti perdiamo tanto.
D’ora in avanti potremmo ascoltare questo Splendido splendente dunque, con cali e picchi di luce di tanto in tanto. Godiamoceli, godiamoci l’energia giovane, e lasciamo che irradi presente e futuro.
Se hanno rispetto… meritano fiducia.
Giulia Zampieri
in copertina Sergio Zera di Ser Pizza