Sono 15 le fiere di rilievo internazionale dedicate al settore merceologico “alimenti, bevande e relative tecnologie”. È quanto si rileva dal calendario 2011 delle manifestazioni fieristiche in Italia, redatto da A.E.F.I. (Associazione Esposizioni e Fiere Italiane) che stima in 100.000 espositori e 13 milioni di visitatori i partecipanti alle 195 fiere internazionali che si svolgono nel Paese.
Ammontano complessivamente a 105 tutte le fiere che riguardano il food& beverage (di cui 34 solo per le bevande) che, quest’anno, si svolgono nei quartieri fieristici delle province italiane, senza contare Cibus e Salone del Gusto che si svolgono negli anni pari. Se a queste si aggiungono le 57 fiere dedicate al turismo e all’ho.re.ca., che ospitano sempre una parte consistente di espositori pubblici e privati dell’enogastronomia, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio exploit, avvenuto nell’ultimo decennio che forse rischia di cannibalizzare il comparto.
Al contrario, sostiene Michela Fischer, project manager di Tuttofood, rassegna biennale in programma a Fieramilano dall’8 all’11 maggio, riservata agli operatori professionali: “Gli operatori sono diventati talmente smaliziati da intuire al volo se una fiera che fa al loro caso oppure no, decretandone quindi, già dal seconda edizione, la fine. Questo mi fa dire che per le rassegne professionali e professionalizzanti c’è ancora spazio”.
“Il cibo va forte: è il settore del Made in Italy che forse ha reagito meglio alla crisi perché il legame con la territorialità, la genuinità, la tradizione, è un elemento che fa molta presa oggi in tutto il mondo. – ribatte Agostino Poletto, vice-direttore generale e direttore marketing Pitti Immagine, organizzatore di Taste a Firenze, dal 12 al 14 marzo - Ma il pubblico, non solo quello di alto livello, è un po’ stanco della novità per la novità e cerca riferimenti e valori più solidi. Il club delle bontà di Taste potrebbe diventare in futuro un vettore importante dello sviluppo internazionale dell’enogastronomia di nicchia del panorama italiano.”
La visione chiara di Unilever
Mentre Elena Amadini e Luca Borghi non hanno dubbi sull’importanza della specializzazione: “Vinitaly, proprio per la sua connotazione commerciale e per l’efficacia della sua formula, ha ogni anno la riconferma quasi totale degli espositori che hanno già partecipato e questo crea una lista d’attesa per le nuove richieste” spiega Amadini, brand manager di Verona Fiere che ospita Vinitaly dal 7 all’11 aprile.
“No, nessun pericolo di insuccesso. PastaTrend è la prima e unica fiera verticale sulla pasta. Dal campo di grano alla tavola, parlando italiano.”, chiarisce Luca Borghi, capo ufficio stampa di Pasta Trend, in programma a BolognaFiere dal 2 al 5 aprile.
Specializzazione e mercato sono le parole d’ordine in un settore, quello fieristico, che spesso rappresenta meglio di chiunque altro lo sviluppo del Paese, una gigantesca vetrina dove le imprese mettono in mostra il loro know-how e l’eccellenza delle loro produzioni. Altrettanto, per le piccole e medie imprese, resta lo strumento principale di promozione, come afferma Marco Pilenga, direttore vendite Italia di Ortalli spa, storici produttori di aceto balsamico di Modena: “fiere rappresentano un evento importante per la nostra azienda, soprattutto in un contesto Internazionale. Noi partecipiamo ad un paio di fiere all’anno e scegliamo manifestazioni che possano rappresentare un momento importante per incontrare i nostri principali clienti italiani ed esteri e caratterizzate da una forte internazionalizzazione.”
Ma, oltre agli spazi espositivi quali sono i servizi che gli organizzatori dedicano alle imprese, in particolare quelle medio-piccole che, a volte, non sanno sfruttare al meglio l’investimento?
A Sapore, organizzata dalla Fiera di Rimini dal 19 al 22 febbraio, “le aziende hanno la possibilità di intrecciare contatti di alta qualità con buyer provenienti dall’estero, grazie alla nostra attività di relazioni tessuta in stretta collaborazione con partner di rilievocome Ice, Unioncamere, Unionalimentari e Regione Emilia-Romagna. – afferma Orietta Foschi , project manager dell’evento che racchiude i saloni del MIA, Oro Giallo, Divine Lounge, Frigus, Selezione Birra e Beverage, MSE - Durante le giornate di fiera si tengono infatti migliaia di business meeting con buyer provenienti dai Paesi dove più forte è la richiesta per il in Italy alimentare. I positivi risultati di anno scorso confermano l’efficacia e la qualità del progetto International Matching di Rimini Fiera: un place line a servizio delle aziende nelle settimane precedenti la manifestazione. Definendo con chiarezza il profilo della domanda dei singoli buyer è possibile comunicare l’offerta presente in fiera.”