Cerca

Premi INVIO per cercare o ESC per uscire

Fondazione Cotarella e Golosi d’identità, la rivoluzione è servita

16/01/2023

Fondazione Cotarella e Golosi d’identità, la rivoluzione è servita

Un luogo, un modo, per essere accolti e ascoltati, un percorso che conduca alla consapevolezza che il cibo non è un nemico ma un alleato. Questo il concetto che Fondazione Cotarella desidera divulgare attraverso la sua opera di sostegno allo studio e alla lotta contro i disturbi alimentari dei giovani, una piaga dilagante e in crescita: in questo momento ci sono oltre 3.000.000 di persone che soffrono di disturbi alimentari; durante la pandemia la situazione si è ulteriormente aggravata con un 30% in più di nuovi casi; si è abbassato l’età alla fascia pre adolescenziale (8-12 anni); si sono manifestati esordi tardivi di chi non è più giovanissimo e alzato la percentuale di soggetti maschili (+20%).

 

“Siamo state fortunate, le mie sorelle ed io – esordisce così Dominga Cotarella - la nostra fame di identità parte dalla consapevolezza che ciò che abbiamo non dura solo grazie all’inerzia. La nostra vita, gli affetti, le nostre libertà possono svanire, a meno che tutto ciò che già teniamo nelle nostre mani non ridiventi nostro. Bisogna riguadagnarci l’eredità”.

Fondazione Cotarella e Golosi d’identità, la rivoluzione è servita

Esprimendo questo concetto, Dominga Cotarella, riassume l’ideale dal quale è scaturita l’idea di dare vita alle attività della Fondazione Cotarella, che ha il suo focus nella cultura della salute, della socialità, del territorio, del dialogo con le famiglie, con le comunità, con le istituzioni e con le imprese, un progetto che mira ad ampliare le finalità messe in campo dalla famiglia.

Dopo Intrecci, Accademia di Alta formazione di Sala, la prima scuola in Europa dedicata all’arte dell’accoglienza ristorativa con formula residenziale, nasce, infatti, nel 2021, Fondazione Cotarella di cui Golosi d’Identità e il progetto ideato in collaborazione con Identità Golose.

 

In cosa consiste lo spiega la stessa Dominga Cotarella: “Il concetto della famiglia per me e le mie sorelle è importante. Come spesso raccontiamo, tutto nasce dall'esigenza e dalla volontà di voler reinterpretare ciò che abbiamo avuto la fortuna di ereditare e trasformarla in qualcosa di diverso. Il vino e le vigne sono l'humus della nostra vita ma non sono il fine ultimo, bensì lo strumento per fare altro. Credo che il mondo dell'enogastronomia debba fare qualcosa di più per aiutare gli altri. Affrontare il tema dei disturbi alimentari significa entrare in un mondo complesso, che richiede uno sforzo ulteriore di umiltà, di pazienza, di delicatezza, di fare squadra, di abbracciare, di sentirsi famiglia”.

Dominga CottarellaDominga Cottarella

In collaborazione con l'Istituto Scientifico San Raffaele di Milano, dunque, la Fondazione lavorerà affinché i giovani che trascorreranno un periodo presso le residenze, nella Fattoria, a contatto con le vigne, nelle meravigliose colline dell’Umbria, possano trovare il proprio equilibrio. 

“Il nostro sogno – afferma Dominga - è che il nemico di un tempo, il cibo, possa rappresentare una nuova prospettiva, una nuova identità, e che tanti giovani possano diventare un giorno chef, maitre, giornalisti enogastronomici, esperti di cultura e di turismo”. 

 

I percorsi dedicheranno molta attenzione all’importanza e alla consapevolezza di sentirsi accolti, ascoltati, accettati, creando le condizioni per fare in modo che il divieto o l’obbligo di mangiare, diventino una scelta, e favorisca nei giovani la riscoperta della propria vocazione e della propria identità. 

Paolo Vizzari, Alessandro Negrini, Fabio Pisani, Dominga CottarellaPaolo Vizzari, Alessandro Negrini, Fabio Pisani, Dominga Cottarella

Tra le tante attività della Fondazione ci sono i Laboratori di cucina, nati in collaborazione con l’associazione Animenta, che vedono come protagonisti ragazzi che hanno oramai superato la malattia o che sono ancora in cura. Una delle prime esperienze, che ha riscosso ottimi successi, ha visto protagonisti gli chef Alessandro Negrini e Fabio Pisani, del ristorante stellato Aimo e Nadia. 

Golosi di Identità, che si svolgerà durante il congresso di alta ristorazione Identità Golose, sarà una tre giorni dove si parlerà di territorio, salute, formazione e disturbi alimentari. 

Inoltre il 2 marzo 2023, presso il ristorante di Identità Golose, ci sarà una cena di beneficenza con gli chef Andrea Aprea, i fratelli Cerea e Guido Paternollo, una raccolta fondi il cui ricavato sarà interamente destinato ai progetti di riabilitazione.  



Per sostenere la Fondazione: https://www.fondazionecotarella.com/come-fare-una-donazione/

a cura di

Marina Caccialanza

Milanese, un passato come traduttrice, un presente come giornalista esperta di food&beverage e autrice di libri di gastronomia.
Condividi