In una galassia lontana lontana, esiste un Paese delle Meraviglie nascosto tra gli specchi di un Hangar, lungo una strada piovosa che, come una lunga liquerizia, collega Milano e Sesto San Giovanni. Un luogo immaginario, con la Senna e gli arcobaleni, Atlantide e Mario Monicelli, dove rifarsi il trucco con il piumino da cipria in pan di spagna è d’obbligo e il rossetto alla nocciola un must, dove niente è come sembra, tranne i sorrisi.
Non stiamo impazzendo, non ancora: stiamo provando a fornirvi la chiave di lettura della seconda
Foodie Geek Dinner, la “cena per farli conoscere” che si è svolta al
Dopolavoro Bicocca. L’amore, in questo caso, non centra nulla, o quasi: ad andare in scena è stato infatti l’amore per il cibo, per le cose belle e buone, e per il gusto di condividerle.
Quando qualche mese fa
Mariachiara Montera e Francesca Gonzales, foodblogger pazze e geniali rispettivamente di The Chef is on the Table e Spadelliamo Insieme, organizzarono a Torino la prima FGD, è stato automatico: abbiamo perso la testa, per loro e per l’idea, originale e intuitivamente utilissima, di mettere attorno a un tavolo persone che non si sono mai viste ma che dialogano quasi quotidianamente attraverso il web, per lavoro, per hobby, per passatempo, di food, che si scambiano foto e ricette, che si taggano su una cheese cake e che cliccano I Like su un savaren. Lo scopo? Farle conoscere dal vivo innanzitutto, per poi, hai visto mai, creare basi reali per collaborazioni, progetti, nuove e sempre più avanguardistiche idee. E di questi tempi, crediamo ce ne sia un grande, grandissimo, bisogno.
Tema della seconda puntata, la
Cucina Immaginata: detto niente? Si trattava di mandare sulla
pagina Fb dell’evento un menu surreale, senza limiti di fantasia e goduria: quel sant’uomo di
Paolo Casanova, principe azzurro contemporaneo e ipercoraggioso chef del Dopolavoro Bicocca, ha scelto tra le lacrime le cinque portate che avrebbe reso reali, cucinandole davvero, estrapolandole dai cinque menu più votati dal popolo facebookiano.
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Eravamo ottantadue degenerati della Gola, l’altra sera, ad attendere la sorpresa: si è cominciato con un aperitivo di tutto rispetto, da sorseggiare sbirciando nome e tavolo sui badge di Tucano al collo dei presenti, a base di vodka e succo d’Uva, presi a
Passeggiare Lenti sulla Senna, metafora del primo piatto creato dallo chef, la street crepes francesizzante di prosciutto cotto, gruyere e uovo. Intanto che
Donata Zanotti e Katia Baldrighi fotografavano facce buffe e momenti conviviali, abbiamo avuto il tempo di osservare la scenografia e di capire cosa c’è Over the Rainbow:
Haribo, ma certo! E i vini della
Cascina Belmonte, solo per citare alcuni dei partner della serata.
Ma veniamo al dunque:
Mini-Cookies di frolla salata da tuffare in tazza di crema bianca di patate, porri e finocchi proposto da
Nena, con un finocchio disidratato e il biscottone da pucciare nella crema: una madelaine prustiana che ha fatto ricordare a tutti la colazione domenicale, ne siamo certi. Siamo entranti in Wonderland con le
Carote del Bianconiglio, PanFarfalle delle meraviglie e biscottini Eat Me dei
Singerfood: la tana di grano saraceno ha nascosto un pregiato Coniglio grigio di Carmagnola, con carota incastrata, biscottino e pioggia di pane colorato a farci sorridere.
Chi, come noi, ama incondizionatamente il pesce crudo – conservato e proposto bene, of course – avrà apprezzato l’eccezionale
Pesce arcobaleno di
Ilaria, il rainbow roll, salmone crudo e verdure, mayonese piccante e chips di patata viola. Ci hanno lasciato senza parole, per la follia pura dello chef, gli
Agnolotti all’incontrario di
Artemisia che sono diventati la terrina di ittolonga (provate a leggerlo al contrario, appunto), l’unico pesce che sopravvisse ad Atlantide. E vai di
Mortadella di Mario Monicelli, in spuma, con focaccia e pistacchi, dall’idea di
Spadellatissima, un omaggio alla cotanta spuma tristellata di Massimo Bottura, a cui saranno fischiate le orecchie. Dulcis infundo? La
Trousse di trucchi così bella che me la mangio di
Sabrina, una trousse con rossetto alle nocciole, acqua di rose spray, dentifricio al coulisse di pesca e piumino cipria di pan di spagna che tutte le signore si son messe nella borsetta!
Manco a dirlo, la serata è stata un trionfo di tag, tra Fb, Twitter e
Instagram, che peraltro ha indetto un contest fotografico che ha premiato le sei fotografie più geek della serata con altrettanti piatti musical della collezione
Longplate. Unica pecca, volendo essere pignoli? Forse, ma non dipende dalle magnifiche Mariachiara e Francesca, meno tecnologia a tavola e più occhi negli occhi non avrebbe guastato, anzi, avrebbe reso lo scopo della cena al meglio del meglio. Ma, si sa, vuoi la timidezza, vuoi l’impulso dell’animo geek, il concetto di social è facile che si associ al nickname, più che al nome e cognome in carne e ossa. Poco male, la cena è stata strepitosa, e guai a non dirlo. Anche perché abbiamo passato il week end a godere del contenuto del
Foodie Geek Kit, consegnatoci all’uscita, pesante e carica di prodotti offerti da
Acquerello, d’UVA,
Haribo,
Garofalo, Philadelphia, Saiwa,
Sale & Pepe, Tag Your T-Shirt,
Toncadò,
Tucano,
1 Caffè.
Le prossime tappe saranno presto rese note… e noi siamo già pronti con trolley, I-pad, cellulare e sorriso.
Alessandra Locatelli
(foto di copertina di Katia Rigalli; foto in slide show di Alessandra Locatelli)