Il carrello (e i consigli) di Giancarlo Morelli
Che un buon carrello dei formaggi sia un elemento imprescindibile in un locale di un certo livello è convinto Giancarlo Morelli, anima del Ristorante Pomiroeu di Seregno (MB), di altri due ristoranti milanesi, Morelli e BULK, e del PHI Beah ad Arzachena (OT), vicepresidente dell'Associazione RistoGolf. “Fin da quando ho iniziato negli anni Novanta, ho sempre voluto proporre un carrello dei formaggi. – racconta lo chef – Forse perché sono nato in una famiglia di fattori, per la quale latte e derivati erano di importanza vitale. O forse per la mia formazione in Francia, dove il formaggio è il dessert per eccellenza. Sta di fatto che da quando ho aperto il mio primo ristorante, il carrello dei formaggi non è mai mancato: a Milano, per esempio, dove lo spazio lo consente, conta almeno una cinquantina di tipologie, mentre a Seregno una ventina”.
La sua gestione non è certo cosa di poco conto, richiede tempo e risorse, ma secondo Morelli, che lo intende come un benefit per il cliente e un’occasione di apprendimento continuo per sé, i collaboratori e gli avventori, può arrivare a pesare, se ben gestito, un 3-4% sul fatturato annuo del ristorante.