A fronte di rincari record del gasolio e della benzina aumento, vola con un +28%, la spesa a chilometri zero nei mercati degli agricoltori, in netta controtendenza rispetto alla flessione dell’andamento generale dei consumi.
Secondo un’analisi di Coldiretti nel diffondere i dati Istat sull’inflazione ad aprile, è infatti l’unica forma di vendita organizzata che nell’alimentare cresce a due cifre.
Se consideriamo che in Italia l’86% dei trasporti commerciali avviene su gomma, è naturale che il rincaro dei prezzi dei carburanti si ripercuota anche sulla spesa degli italiani.
Nell’Aprile 2011 sono saliti a 715 i mercati degli agricoltori di Campagna Amica, associati tra loro per la realizzazione delle attività di vendita, sotto un preciso controllo dei prezzi praticati che garantiscono un risparmio medio del 30 per cento a parità di qualità.
Inoltre, i prodotti alimentari freschi come la frutta e verdura a chilometri zero, acquistati al mercato degli agricoltori o direttamente nelle azienda agricole, rispetto ai canali di vendita tradizionali, durano fino a una settimana in più poiché non subiscono intermediazioni commerciali, quindi soste intermedie in magazzino e lunghi trasporti che compromettono la freschezza degli altri prodotti prima di arrivare sul banco di vendita.
L’identikit del consumatore a km 0
Il profilo del consumatore tipo dei prodotti a km zero è costituito da famiglie con figli, delle quali il 45% con laurea e il 44% con diploma. Tra le motivazioni che spingono all’acquisto emerge dunque una nuova sensibilità verso questi temi, che trova come motivazioni di acquisto, secondo l'indagine, la genuinità per il 71% degli intervistati, il risparmio per il 40% e il gusto per il 26%. Inoltre, il 44% della spesa effettuata a Km zero riguarda il vino, mentre il 22% riguarda l’ortofrutta.
Attualmente le rete italiana del cibo a Km zero è composta da 63.00 imprese agricole, 18.000 agriturismi, oltre ai mercati composti dagli agricoltori di campagna Amica, 1.200 distributori di latte fresco, oltre a diversi ristoranti e cooperative.
Per l’acquisto del vino a Km 0 è bene cercare cantine di prossimità del territorio di residenza, possibilmente quelle con certificazione ambientale (ISO 14001 o EMAS), una certificazione volontaria che è sinonimo di impegno ecologico, che consiste nell’impegno a ridurre sempre più l’impatto della produzione, in termini di lo smaltimento dei rifiuti, diminuzione degli sprechi e ottimizzazione delle risorse.