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Fovea Revolution

08/01/2025

Fovea Revolution

Territorio, radici, ricerca e un pizzico di follia. Dovendo sintetizzare, potrebbero essere questi gli elementi centrali che fanno di Michele Solimando uno dei mastri birrai più rivoluzionari di tutta la storia della birra artigianale italiana.

Figlio di cerealicoltori, laureato in agraria, con il sogno di dare valore al grano duro trasformandolo.

Volevo vivere di agricoltura in maniera più dignitosa, trovando un modo per lavorare e commercializzare il mio prodotto. Una tesi sperimentale sul grano duro mi aprì la porta di una buona occasione di lavoro, ma il mio desiderio era realizzarmi nella mia terra e in questa direzione ho investito”. 

Tra una cotta e l’altra succedono tante cose: l’incontro con Luigi Serpe (chimico napoletano ed esperto di birra), gli studi di specializzazione e le ricerche con il Dipartimento di Agraria di Perugia. Nel 2015 realizza il primo luppoleto sperimentale del centro sud Italia, segue un altro percorso formativo a Monaco, l’obiettivo continua ad essere realizzare una birra davvero figlia del suo territorio.

Michele SolimandoMichele Solimando

Il progetto Fovea

Nato e cresciuto in mezzo al grano duro, la domanda che Michele si è posto è: “perché non è possibile utilizzarlo per produrre birra?”.

La sua risposta l’ha trovata in un lungo periodo di ricerca e di sperimentazioni, di certo era un’impresa ardua. Nessuno era attrezzato per maltare il grano duro, così il primo passo è stato la costruzione di una micro malteria artigianale che fosse concepita per questo specifico cereale. Dopo qualche anno e l’esperienza di Michele, oggi due malterie italiane si sono organizzate per realizzarlo, di cui una a Lucera, a pochi chilometri dal birrificio. 

Non esisteva prima del 2019 un solo esempio di birra con il 100% di malto di grano duro e ancora oggi la nostra Fovea è l’unica al mondo di questa tipologia e non poteva che prendere il nome dell’antica città di Foggia, legata indissolubilmente alle fosse granarie. Si inserisce nel contesto delle birre di grano internazionali che sono le weiss tedesche e le blanche belghe, ma a differenza di queste - che hanno sempre una percentuale del 50% di malto d’orzo accompagnato da grano tenero - la nostra sfida è stata utilizzare esclusivamente grano duro”.

Territorio, ma anche sostenibilità: un altro concetto che ritorna. “Con lo scarto (ovvero la trebbia di grano duro) realizziamo del pane buonissimo, sono orgoglioso della circolarità che riusciamo a rendere realtà. Fovea non imita nessuna birra al mondo, questa è la vera rivoluzione, da qui il nome del progetto Fovea Revolution”.

Dopo aver ricevuto, nel 2021, il premio Birra dell’anno da Unionbirrai, Fovea è stata inserita tra le 30 birre più iconiche della storia della birra artigianale italiana (che ha appena compiuto 30 anni) dall’autrice Alessandra Agrestini nel libro “Di cotte e di crude”.

Raccolta del grano per FoveaRaccolta del grano per Fovea

Il birrificio Rebeers

Michele Solimando non comincia il suo percorso nella birra artigianale con Rebeers, ma è questo il suo quartier generale oggi. Qui nascono e crescono le sue idee, le quali partono sopra ogni cosa dalla volontà di integrare materie prime locali nelle sue produzioni. Nato ufficialmente nel 2019, questo birrificio oggi conta all’incirca 12 etichette, con una produzione che va dai 500 ai 600 ettolitri l’anno.

Accanto alle classiche si ritrovano un paio di birre barricate, ma ad attirare l’attenzione è la linea “Stupor mundi”. Ancora una volta è il territorio ad essere messo al centro, in questo caso con la sua lunga storia legata a Federico II e alla sua presenza in Capitanata, è così che nascono birre con materie prime che arrivano esclusivamente dalla provincia di Foggia.

Visionario e attento alla direzione del vento, Michele ha già all’attivo anche delle birre light ed analcoliche. Incontrarlo a lavoro non è difficile nella Tap Room di Viale degli Artigiani, mentre per fare scorta dei prodotti in centro città è nata una bottega. In entrambi i luoghi è possibile fermarsi a degustare le birre accompagnandole a grandi eccellenze locali: dai salumi ai formaggi, passando per conserve e pani, ogni prodotto viene rigorosamente presentato con il nome ed il cognome di chi lo produce.

Fovea Revolution

Birrificio Rebeers con tap room

Viale degli Artigiani, 30 – Foggia

Bottega Birrificio Rebeers

Via Dante Alighieri, 11 – Foggia

www.rebeers.it 

a cura di

Antonella Petitti

Giornalista, autrice e sommelier. Collabora con diverse testate, tra radio, web e carta stampata. Ama declinare la sua passione per il cibo e i viaggi senza dimenticare la sostenibilità. Sempre più “foodtrotter” è convinta che non v’è cibo senza territorio e viceversa.

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