Esiste una ristorazione che è sempre stata considerata di serie B: quella dei banchetti, del catering, degli eventi. Quella che Francesco Cerea definisce ristorazione esterna e che, nel suo bel libro di vita, racconta rendendole l’omaggio che merita. Fare ristorazione esterna significa costantemente vivere con l’adrenalina addosso; gli inconvenienti sono sempre in agguato, la pioggia improvvisa, la dimenticanza di una tovaglia piuttosto che di una pentola essenziale. In questo libro, con una sequenza piacevole di storie, Francesco Cerea racconta episodi dove sembrava impossibile porre rimedio, eppure la sua esperienza risolveva sempre tutto.
Fuori dal ristorante, in alcune pagine, non ha nulla da invidiare ai thriller più famosi, mentre in altre descrive la forza che viene dalla storia di questa straordinaria famiglia della ristorazione italiana, di come il papà Vittorio abbia saputo cogliere, per ognuno dei figli, il meglio per la loro vita professionale.
“La felicità degli altri sarebbe diventata il mio destino” racconta Francesco nel libro. Un’affermazione che rende perfettamente l’idea di questo mestiere dove l’unica cosa certa è non montarsi mai la testa, restare con i piedi per terra anche quando, come è capitato a lui, sei accanto a Barack Obama, la regina Elisabetta, alle star di Hollywood e apri ristoranti in tutto il mondo.
Di grande intelligenza aprire le pagine del libro agli amici ristoratori, come Davide Oldani e Antonio Santini, e ai vignaioli come Maurizio Zanella, le cui storie si alternano al racconto che Francesco scrive insieme alla giornalista Martina Maltagliati.
Fuori dal ristorante
Francesco Cerea, Martina Maltagliati
Mondadori
149 pagine
euro 18,00