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Futura Osteria ad Abbadia a Isola

20/01/2022

Futura Osteria ad Abbadia a Isola

Nel cercare di capirne di più su Futura Osteria, l’unica insegna di ristorazione ad Abbadia a Isola, bellissimo borgo di Monteriggioni, in provincia di Siena, m’era scivolata un’associazione spontanea con il manifesto della cucina futurista di Marinetti. Non per l’assenza della pasta - quella da Futura Osteria c’è, ed è pure molto buona - ma per lo stile vivace, l’intento di guardare già avanti, al domani. Al futuro, per l’appunto.

Compreso che il riferimento con i principi di Marinetti non è un’intenzione di Samuele Bravi e Nicola Saporito, i due padroni di casa, non mi resta che raccontare i punti caldi di questo progetto nato nel 2011 con l’idea, precisa, di traghettare le tradizioni nell’era contemporanea

La sala di Futura OsteriaLa sala di Futura Osteria

Samuele, che si occupa della cucina, nel raccontarmelo, parte da qui: “Per noi il ristorante è un mezzo di comunicazione nel senso che trasmette informazioni all’ospite, ma anche mette in relazione il passato, il presente e il futuro. Il punto d’incontro ideale sta nell’offrire un contesto e una cucina che piacciano sia a chi va al ristorante per nutrirsi, sia a chi ci va per diletto e godimento”.

In Futura Osteria questo concetto ha preso la forma di piatti confortevoli e semplici, alternati a proposte più elaborate, ma che non si risparmiano mai riferimenti con le tradizioni e le ricette classiche. Parliamo della ribollita, dei fegatini (due super toscani, preparati secondo i crismi ma con taglio fine), ma anche di tortellini alla panna non banali (acquistati da Imola e immersi nella panna), di petto d’anatra, cren caramel… 
La sensazione di essere al sicuro, già da quando si scorre il menu posto prima dell’ingresso, è immediata.

Samuele Bravi, esperienze internazionali e italiane in cucinaSamuele Bravi, esperienze internazionali e italiane in cucina

Samuele ha iniziato come lavapiatti in Nuova Zelanda. Da quel momento, dice “ho capito che lavorare in ristoranti italiani è il miglior modo per girare il mondo”, un pensiero che accomuna molti viaggiatori appassionati di cucina. E che, effettivamente, dovrebbe farci riflettere sulle opportunità che l’immagine del nostro Paese ci potrebbe dare all’estero.

Poi il rientro in Italia e, tra le varie esperienze, i cinque anni alla Locanda Solarola con Roy Caceres, mano precisa che ha sicuramente dato le ispirazioni giuste. Samuele non ha un libro delle ricette ma una raccolta che è in continua fase di trascrizione: le aggiunte e le modifiche alle preparazioni sono sempre in funzione di una cucina strettamente contemporanea. 

Piccione arrostito, peperoni e il suo patéPiccione arrostito, peperoni e il suo paté

Conoscere Futura Osteria significa anche capire che, in Italia, non ci può essere conforto a tavola se non si attinge dai prodotti italiani. Loro acquistano carni e verdure da produttori prevalentemente locali mentre per i formaggi guardano anche fuori dalla Toscana, per esempio in Sardegna e in Emilia; tome che si prestano alla stagionatura le affinano internamente. Il pane è fatto in casa (con lievito madre naturalmente), la pasta fresca pure. E, a sorpresa, anche i salumi: Samuele rispolvera gesta e indicazioni del nonno per preparare salsicce, cacapocolli, salami…

Crema di cannellini, burrata e acciughe sotto pestoCrema di cannellini, burrata e acciughe sotto pesto

Nicola è l’altra colonna portante del locale, si occupa della sala e dell’accoglienza. Oltre a raccontare il senso di Futura, la composizione dei piatti, il valore delle materie prime impiegate, sbicchiera vini e apre bottiglie con la sicurezza infallibile dell’oste. 
Sì, sono solo loro due e una gran voglia di far star bene la gente, ponendo l'ospite in una condizione di serenità e piacevolezza.
La stessa sensazione, direi, che trasmettono le mura antiche di Abbadia a Isola, meta importante della via Francigena e dunque tappa per molti viaggiatori.

E il futuro? Beh, è già qui. 
Samuele e Nicola tanno pensando a una formula diversa, intelligente, senza menu a la carta, per aumentare la sostenibilità e ridurre gli sprechi.

 

a cura di

Giulia Zampieri

Giornalista, di origini padovane ma di radici mai definite, fa parte del team di sala&cucina sin dalle prime battute. Ama scrivere di territori e persone, oltre che di cucina e vini. Si dedica alle discipline digitali, al viaggio e collabora con alcune guide di settore.
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