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Gabriella Genisi: in punta di penna tra indagini e piatti tipici

23/02/2025

Gabriella Genisi: in punta di penna tra indagini e piatti tipici

Il nuovo libro di Gabriella Genisi è atteso nelle librerie italiane il 4 marzo. “Una questione di soldi” condurrà gli appassionati lettori delle avventure di Lolita Lobosco in un’altra intrigante storia, da cui si spera nascerà una nuova stagione della fortunata serie tv della RAI.

La scrittrice barese, dal 2010, ha dato vita ad un personaggio che mancava nei gialli italiani: una donna che incarna il Sud, ma anche i suoi sapori e la sua voglia di riscatto. In effetti, molti dei suoi libri prendono il nome da piatti tipici come “Spaghetti all’assassina” e “Lo scammaro avvelenato”.

Il primo rappresenta a pieno la cucina barese, il secondo riporta alla cucina di magro della tradizione partenopea. Entrambi sono lo spunto per ragionare della centralità della cucina e del ruolo della gastronomia nella nostra società. Da quando è andata in onda la serie televisiva “Le indagini di Lolita Lobosco”, partita nel 2021, a Bari sono nati veri e propri tour alla scoperta dei luoghi in cui è stata girata e che hanno ispirato la penna dell’autrice.

Gabriella GenisiGabriella Genisi

Com’è nato questo personaggio?

Desideravo riuscire a dar vita ad un personaggio che incarnasse il Montalbano di Andrea Camilleri al femminile. Per me Lolita è proprio questo, ho ribaltato la situazione, dunque, e ho messo una donna a capo di più uomini. Questa necessità nasce da un’esigenza di giustizia, avevamo bisogno di una donna libera di essere e di comandare. Me lo hanno confermato le donne che spesso mi dicono di riconoscersi in lei, nella sua forza e nella sua fragilità, nelle sue imperfezioni e nel suo coraggio”.

Una donna contemporanea della narrativa italiana poliziesca non poteva che essere legata a doppio filo alla cucina…

Proprio così, la cucina svolge un ruolo centrale nei miei libri perché è centrale anche nelle nostre vite, nella mia di certo. Io mi sono avvicinata tardi alla cucina, quando mi sono sposata sapevo fare soltanto il caffè. Ricordo, però, quanto mi incuriosisse la stanza delle pentole della mamma di un mio fidanzatino. La trovavo affascinante, guardavo a tutte quelle tipologie acquistate in giro per l’Italia con grande curiosità, tanto che – seppure non cucinassi – mi appuntavo alcune ricette. Le conservo ancora, oggi le faccio”.

Quanto c’è di Gabriella in Lolita?

A dir la verità c’è un po’ di me in Lolita, ma convengo con Alessandro Baricco che una volta disse che l’autore non è nelle storie ma nei dettagli. In effetti, io amo le macchine decappottabili, la buona cucina e ho un fortissimo senso di giustizia”.

Spaghetti allSpaghetti all'assassina

Gli spaghetti all’assassina

Tour alla scoperta dei luoghi in cui è stata girata la serie della RAI “Le indagini di Lolita Lobosco”, ma anche una rinnovata attenzione per alcuni piatti della cucina locale. Risultati che sottolineano il valore, economico e non, del turismo letterario, segmento particolarmente florido grazie ai numerosi scrittori contemporanei italiani che scelgono di ambientare le proprie opere in luoghi reali e riconoscibili.

Anche la ristorazione locale sta vivendo una nuova stagione, in particolare per l’interesse agli spaghetti all’assassina nato in seguito al libro della Genisi. Un piatto che con tutta probabilità nasce negli anni Sessanta, protagonista di un’Accademia che porta il suo nome. Come ogni piatto tipico che si rispetti sono innumerevoli le varianti e, altrettante, le discussioni su come andrebbero preparati. Tra le caratteristiche più originali vi sono la tradizionale cottura risottata e la croccantezza finale degli spaghetti.

L’Accademia difende la cottura in una padella di ferro dedicata, da non lavare mai, da pulire soltanto con della carta. Abitudine ormai abbandonata, anche per ragioni salutistiche, a favore di padelle antiaderenti o in ferro professionali. È necessario preparare una sorta di brodo con acqua e concentrato di pomodoro da tenere da parte, mentre in una padella ampia si realizza un fondo con l’olio evo ed il peperoncino. Una volta aggiunta un po’ di passata di pomodoro è tempo di adagiare (crudi) gli spaghetti. L’obiettivo è che si cuociano, restando croccanti, e che si bruciacchino un po’ assorbendo man mano il brodo di pomodoro fino a cottura. Nel piatto dovranno risultare asciutti e sodi.

All’interno del libro “Lo scammaro avvelenato” sono ben 5 le versioni degli spaghetti all’assassina. Questa è la versione di Lolita al vino rosso, qui la pasta viene prima cotta al dente:


Ingredienti

500 g di spaghettoni

250 ml di vino rosso corposo, preferibilmente Primitivo di Manduria

10 pomodorini

2 peperoncini

olio extravergine di oliva pugliese

aglio

Svolgimento

In una padella far soffriggere l’aglio con l’olio, i peperoncini e i pomodorini tagliati in quattro. Aggiungere poco alla volta il vino e far evaporare. Lessare gli spaghettoni al dente, scolarli conservando un mestolino d’acqua e spadellarli insieme al condimento aiutandosi con l’acqua di cottura.

a cura di

Antonella Petitti

Giornalista, autrice e sommelier. Collabora con diverse testate, tra radio, web e carta stampata. Ama declinare la sua passione per il cibo e i viaggi senza dimenticare la sostenibilità. Sempre più “foodtrotter” è convinta che non v’è cibo senza territorio e viceversa.

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