Per il gelato ci sono persone che fanno chilometri. Un po’ lo sapevo ma la conferma l’ho avuta quando, mentre sceglievo i gusti alla gelateria La Ciliegia di Reggio Emilia, è entrato un signore che ha ringraziato, penso per l’ennesima volta, il gelataio perché, dopo aver scoperto il suo gelato, non deve più andare fino a Bologna per togliersi il piacere.
Incuriosito, decido di sedermi in un tavolino della gelateria a consumare il mio cono, in attesa di fare due chiacchiere con l’artigiano dei gelati, quando entra una mamma che chiede alcuni gusti e poi confessa candidamente alla signora che sta dietro al banco che è stato il pediatra dei suoi bambini a suggerirle di venire proprio qui.
in effetti il gelato è davvero buono, si sente tutta la frutta che lo compone. Davanti a me c’è una vetrina che ne è piena, allora decido che è venuto il momento di fare domande, a cominciare proprio dalla frutta, ma la signora mi suggerisce di parlare direttamente con il titolare.
È in questo modo che Mimmo Simonini, il titolare della Gelateria La Ciliegia, nella prima periferia di Reggio Emilia, accanto a Conad, entra nella mia sfera, insegnandomi quei due o tre dettagli secondo i quali si può riconoscere un buon gelato. Dettagli che vanno condivisi, ovviamente.
“La frutta, - racconta Mimmo – è un ingrediente fondamentale per i miei gelati, insieme all’acqua e allo zucchero. Nient’altro”. È lapidario e diretto Mimmo, senza fronzoli, anche un po’ diffidente all’inizio. Ma ci sta, soprattutto quando scopro che è infastidito da chi esprime classifiche senza regole, una delle pratiche più in uso al tempo di internet.