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Gin Caleri, un fuoriclasse dal Parco del Delta

26/08/2022

Gin Caleri, un fuoriclasse dal Parco del Delta

Visto che non c’è… bisogna inventarlo! Deve aver pensato così Enrico Crivellari, l’ideatore di Gin Caleri. Un distillato che prende il nome dal luogo in cui, proprio Enrico, da qualche anno, raccoglie a mano delle particolarissime bacche di ginepro verde, l’ingrediente principe di questo gin che sta facendo innamorare molti appassionati, non solo in Italia.

“Porto Caleri è un’oasi naturalistica, composta da spiaggia e orto botanico, all’estremità sud del Parco Naturale Veneto del Delta del Po. Sono nato proprio a due passi, a Rosolina, meta nel periodo estivo soprattutto di molti padovani in vacanza. Mi considero un pezzo raro perché pochi sono nati qui. Le bacche da cui origina il nostro gin sono uniche: in questa zona nascono spontaneamente piante la cui bacca ha sviluppato una sorta di resistenza alle correnti marine, si è adattata. Rimane verde per la maggior parte del tempo, cioè diciotto mesi, e imbrunisce negli ultimi due prima della completa maturazione. Esattamente l’opposto rispetto a ciò che avviene per le altre bacche di ginepro”.

Enrico Crivellari allEnrico Crivellari all'opera

Il Gin Caleri è monobotanica (sì, solo ginepro) e rientra nei gin compound, cioè ottenuti da unica distillazione.
“Vogliamo che i sentori che rilasciano le bacche di questa zona, cioè note resinose - continua Enrico - arrivino dritti, siano integri. Più distillazioni affievolirebbero queste caratteristiche. Noi vogliamo che Porto Caleri si senta!”.

L’hanno capito anche i mixologist che amano valorizzare questo gin senza eccessive combinazioni. L’aggiunta approssimativa, poco curata, di altre bevande potrebbe infatti confondere il palato. Si consiglia una miscelazione calibrata e, nel caso di aggiunta di tonica, una tonica dal profilo semplice.

Gin Caleri, un fuoriclasse dal Parco del Delta

Oltre al Gin Caleri compound hanno lanciato il Gin Caleri old tom e il Gin Caleri navy. Per chi non se ne intendesse… nel primo, come da definizione, avviene l’aggiunta di zucchero. In questo caso uno zucchero nobile: il Miele di Spiaggia prodotto a Rosolina Mare dallo stesso Enrico. Nel secondo (quindi il terzo della selezione Gin Caleri) invece, si arriva a una gradazione di 57 gradi e la particolarità sta nell’infusione di poche foglie di elicriso. Per la distillazione si affidano all’azienda Mistico Speziale di Reggio Emilia. Al momento escono circa 1000 esemplari all’anno, da gestire con parsimonia vista l’elevata richiesta del mercato.

Vi chiederete: chi acquista le bottiglie di Gin Caleri?
Non solo tanti locali del Veneto - tra cui l’iconico In Marinetta a Rosolina - ristoranti e hotel rinomati delle grandi città italiane.
“Abbiamo spedito un cartone in Nuova Zelanda qualche giorno fa, ma anche in tantissimi altri Paesi in cui la cultura del gin è molto radicata" - ci racconta Enrico. “Non abbiamo obiettivi numerici, seguiamo le disponibilità che dettano le piante di ginepro… e le mie energie per la raccolta!”.

Silvana Marangon ed Enrico Crivellari a Il GattaccioSilvana Marangon ed Enrico Crivellari a Il Gattaccio

Per assaggiarlo in modo impeccabile, anche miscelato, e per capire fino in fondo questo distillato andando a vedere dove nasce, il consiglio è di bussare alla porta de Il Gattaccio, a Rosolina, il locale che Enrico gestisce con la compagna Silvana Marangon. Un posto in cui oltre a bere bene si fanno ottimi lievitati da prima colazione, pani e pizze.

a cura di

Giulia Zampieri

Giornalista, di origini padovane ma di radici mai definite, fa parte del team di sala&cucina sin dalle prime battute. Ama scrivere di territori e persone, oltre che di cucina e vini. Si dedica alle discipline digitali, al viaggio e collabora con alcune guide di settore.
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