Giuseppe Maglione e la sua pizza “gourmet”

Il suo è stato un percorso in velocità. Il primo locale nasce soltanto nel 2016, ma da allora è riuscito a costruire un’identità ben precisa e a ritagliare il suo spazio in un settore in costante cambiamento.

Giuseppe Maglione è un pizzaiolo napoletano, classe 1978. Il suo imprinting è legato a sua nonna Anna Daniele, da cui nasce il brand “Daniele Gourmet”. Lei proponeva pizze fritte tra i bassi napoletani, come di tradizione per molte famiglie. Ed è lì che risiedono le sue radici, le quali non sono state un freno.

In effetti, è solo conoscendo perfettamente la tradizione che si può scegliere di renderla base di nuove scelte. Così, sin dai suoi primi passi, Maglione ha offerto una pizza che nasce da un impasto di farine di tipo 2, una lunga lievitazione e una maniacale ricerca di prodotti di qualità per il topping. Tanto territorio, molti piccoli produttori, ma anche eccezioni per soddisfare il suo estro sempre in fermento.

Perché il suo concetto di “pizza gourmet”, termine certamente abusato e maltrattato, ruota attorno alla continua ricerca che si muove su tutti i fronti. E le soddisfazioni non si sono fatte attendere, due locali ad Avellino, uno a Salerno, qualche consulenza all’estero e molti progetti in caldo.

Ma, sopra ogni cosa, lo contraddistingue il desiderio di commistioni col mondo dell’alta cucina. Numerose le collaborazioni con chef stellati e non, tutte volte a trovare nuove chiavi di lettura per quel disco di pasta che ha portato lontano la bandiera del Made in Italy.

Con Wicky Priyan sono arrivate le cotture giapponesi e le influenze asiatiche, con Paolo Barrale è stato un tuffo nella cucina mediterranea, con Massimo Bottura è stata la volta della pizza dedicata al Parmigiano Reggiano, fino ad approdare allo chef Peppe Guida che ha in carta ancora alcune pizze.

Particolarmente amata la pizza “Nonna Rosa” con le polpette di carne, un ragù leggero e una crema di ricotta, così come quella dedicata alla mozzarella con i datterini gialli, il limone grattugiato ed il pesto di basilico.

Ogni pizza di Giuseppe Maglione è un viaggio, un racconto che snocciola anche a voce tra i tavoli, ogni volta che può. L’orgoglio di riuscire ad esprimersi attraverso le pizze traspare di continuo nell’energia della ricerca che si moltiplica.

Numerose le pizze che andrebbero assolutamente provate, tra cui una delle più storiche e amate “la Violetta”, realizzata con patate viola, provola affumicata di Agerola, speck dell’Alto Adige IGP, caciocavallo irpino e pomodorino del Piennolo confit.

Un inno all’Irpinia, che lo ha adottato, è “Rifugio nel bosco” dove la crema di asparagi e tartufo nero di Bagnoli accoglie il fiordilatte di Agerola, le olive nere, gli asparagi selvatici freschi e la pancetta croccante.

Non manca il pesce, elemento che lo appassiona, nella “Termidoro”. Il suo impasto leggero ed altamente digeribile accoglie una salsa di scampi, la mozzarella di bufala DOP, i fiori di zucca saltati in padella e, all’uscita, una tartare di scampi con pesto e lamelle di mandorle.

L’elenco potrebbe allungarsi a dismisura, in base ai gusti personali, ma val la pena lasciare un po’ di spazio anche per il dolce. Non si esce dal tracciato, si tratta di una pizza. È realizzata con un impasto al cacao, si chiama “Innamorarsi sul Vesuvio” e si presenta con una crema al burro, la confettura di albicocche vesuviane, la menta e i frutti di bosco. Davvero imperdibile per qualunque pizza addicted che si rispetti!

Ottima carta dei vini e delle birre, tanta Campania, buona parte delle eccellenze italiane e qualche fuga in Francia.

Una tappa da salvare, con la certezza che ad ogni ritorno ci sarà almeno una novità ad attenderci!



Antonella Petitti

 

Daniele Gourmet
Viale Italia, 233 – Avellino
Lungomare Trieste, 98 – Salerno

www.giuseppemaglione.it