Gli italiani sono stanchi! Stanchi di sottostare a forti pressioni economiche, stanchi della competitività eccessiva sui luoghi di lavoro, stanchi di un aumento incontrollato del costo della vita, stanchi di caos, frenesia e insoddisfacenti relazioni sociali.
Questi sono alcuni dei motivi per cui il 2011 sarà all’insegna di vacanze tranquille, in luoghi di relax e lontanissimi dalla quotidianità, in grado di garantire benessere mentale prima ancora che fisico.
Secondo una recente ricerca realizzata dalla società di consulenza turistica JFC, la quota di italiani che sceglieranno una vacanza “verde” con queste caratteristiche è pari all’11,8%. Un aumento, rispetto all’anno precedente, del 3%. Inoltre l'87% degli italiani sceglierà destinazioni italiane, mentre il restante 13% andrà all'estero, in particolare nelle località austriache.
Un segnale di riscossa che viene confermato anche dall’Osservatorio Ecotur composto da Istat, Enit, Università degli Studi dell’Aquila e Regione Abruzzo, presentato pochi giorni fa a Chieti, nell’ambito della rassegna dedicata al turismo natura.
“Nel 2010 le presenze totali negli esercizi ricettivi ufficiali siano state 99 milioni75 mila, con un incremento di 0,51 punti percentuali a fronte di un settore che, nel suo complesso, ha perso circa 2 punti percentuali. Un incremento che ha fatto sentire i suoi effetti anche sul fatturato, arrivato a 10,75 miliardi di euro sul piano nazionale (+0,34 per cento). Sono i parchi e le aree protette il segmento più interessante, che cattura l’attenzione del 34% del turismo natura, seguito dalla montagna (20%), dal turismo rurale (12%), dal segmento mare-riserve marine (10%) e Borghi più belli d’Italia (9%)” illustra Tommaso Paolini, docente di economia del turismo all'Università dell'Aquila e coordinatore del rapporto Ecotur..
I turisti italiani scelgono questo tipo di vacanza prevalentemente per le attività sportive (42 per cento), l’enogastronomia (19 per cento), il relax (16 per cento) e la riscoperta delle tradizioni (13 er cento), mentre gli stranieri subito dopo le attività sportive (36,7 per cento) prediligono le visite nei borghi (20,5 per cento), le passeggiate nella natura (19,2 per cento), l’osservazione di flora e fauna (12,8 per cento) e il benessere presso centri specializzati come spa (10,8 per cento).
Nel 2010 si è confermata la stabilizzazione dell’incidenza delle strutture alberghiere tradizionali, che dal 2008 hanno frenato il calo registrato fra il 2002 e il 2007: oggi quasi un turista su quattro (23,5%) sceglie gli hotels per trascorrere le proprie vacanze, rispetto al 20,8 per cento dei b&b
(-0,8% rispetto al 2009), al 20,7 per cento degli agriturismi (-0,8%). Tornano a crescere dopo 6 anni di calo costante, le case private, che oggi pesano per l’11,5% contro il 10,8%del 2009 e i campeggi (8%, +0,3). Leggero balzo in avanti per i camper, che arrivano al 6,5%.