L’inventiva non manca e nemmeno la capacità di osare. Colpisce la “crema di latte all’olio extravergine di oliva”, delicata e armoniosa che Alessandro Leo, della Gelateria Alexart, realizza con l’olio extravergine ricavato dai propri uliveti a Corato: “Non è un gelato gastronomico-precisa -. Strutturo questo gusto su una base bianca, utilizzo latte con 0%di grassi sfruttando la stessa percentuale di olio extravergine”.
Ricotta di pecora, miele di castagno e noci sono gli ingredienti che Daniele Mosca, de Il Gelatiere di Amatrice, ha scelto per rappresentare il suo territorio. La sua gelateria è andata distrutta il 24 agosto ma è qui ugualmente a gareggiare.
Anche “caffè castello” ha una storia, una storia affettiva. Fabio Cataldo, dell’Antica gelateria Gentile di Bari, si è ispirato a una bevanda che il nonno era solito prepararsi mettendo chicchi di caffè in infusione nel latte e aggiungendo una scorzetta di limone e un punta di amaro prodotto dalla moglie. Poi la beveva fredda seduto sul muretto di fronte al castello.
Incuriosiscono anche i nomi che vengono attribuiti ai gusti. Lo “spugnato di caffè”, presentato da Donato D’Attoma, del Punto bar di Conversano, che si presenta come un gusto al caffè con la sua colatura, molto netto e ben fatto, richiama quell’espressione che in passato si usava per indicare un caffè molto schiumoso.
Particolare anche "l'oranginger alla fragola”, presentato da Corinne Cafiero della Gelateria Primavera di Sorrento, che si presenta come un gusto alla fragola ricoperto da una gelatina al limone. La sua caratteristica sta nell'essere vegano. L’unico addensante utilizzato è la marmellata di fragole autoprodotta e il dolcificante è il miele.