Quanti studenti trovano lavoro e in quanto tempo dopo aver frequentato Glion?
“Regolarmente, negli ultimi otto anni, il 98% dei nostri studenti hanno un’offerta di lavoro nel giorno stesso della laurea. Dopo il Covid c’è un grande bisogno di risorse umane in questo settore e stanno cambiando anche le regole di gestione delle strutture, abbandonando, per fortuna, quella visione militaresca che ci trasciniamo da fine Ottocento”.
Quanto conta, per la formazione, condividere con tante provenienze e nazionalità diverse il tempo a Glion?
“È essenziale! Noi organizziamo, ogni anno, una Festa per la cultura dove almeno 15 culture del mondo si confrontano e, a volte, si scontrano positivamente, su cucine, ospitalità dei vari paesi del mondo”.
La definizione del concetto di ospitalità secondo GLION?
“Per noi il mondo dell’ospitalità ha nettamente travalicato i luoghi fisici di un ristorante o di un hotel. Qui parliamo anche di ospitalità nel mondo del lusso che fa proprio di questo concetto l’elemento fondamentale. Non è il prodotto in sé ma l’ospitalità che i grandi marchi del lusso offrono nel momento dell’acquisto che la rende fondamentale. Abbiamo il mondo delle crociere, degli eventi, dell’entertainment in generale dove l’approccio del cliente per capirne le esigenze è fondamentale. Turismo sicuramente e, sorpresa, la finanza. Alcuni studenti di Glion finiscono per lavorare in grandi gruppi come Merrill Lynch per la loro capacità di interpretare le esigenze del cliente. Oppure la moda che, come altri mondi, sta rubando risorse all’ospitalità per le caratteristiche che siamo riusciti a sviluppare”.