Granoro riduce la plastica nelle confezioni di pasta

Ridurre la plastica è l’imperativo
che aleggia in molte conversazioni e dibattiti ma ancora troppo labile è l’impegno
di tutti in questa direzione. Alcune aziende però, senza perdere tempo in
troppe parole, hanno deciso di passare ai fatti. Una di queste è il Pastificio Granoro che, in occasione di
Tuttofood a Milano, ha presentato un nuovo packaging
per tutta la pasta biologica interamente riciclabile nella carta.

L’azienda di Corato (BA),
presente in 180 paesi del mondo con il proprio marchio, ha già dimostrato negli
anni scorsi che il detto ‘fatti, non parole’ è parte integrante del proprio
stile professionale e questo nuovo packaging ne è una prova tangibile.

La composizione è stata validata
dalla Stazione Sperimentale di Milano INNOVHUB e dal CENTRO QUALITA’ CARTA di
Lucca, che certificano la possibilità di smaltire questo materiale nella carta.

La valutazione della sua
riciclabilità è stata determinata attraverso il metodo Aticelca - Associazione
tecnica italiana per la cellulosa e la carta 501/13, certificato a norma UNI EN
113430 (metodo utile per attestare il livello di riciclabilità intesa come
capacità del materiale di essere lavorato al fine di recuperare le fibre
cellulosiche in esso contenute).

Grazie a questa importante scelta
Granoro otterrà una riduzione del
consumo di plastica pari al 35%, puntando ad una produzione annua di 4 milioni di pacchi riciclabili che
riguarderanno l’intera linea Biologica.

«Oggi in virtù di questo ulteriore passo in avanti – spiegano da
Granoro - potremmo definire la nostra
pasta biologica un ‘Prodotto Ecologico’, in quanto, oltre a una maggiore
sostenibilità ambientale nella produzione del grano duro, coniughiamo grande
attenzione alla scelta della confezione. Riteniamo che sia il prodotto che
la sua confezione debbano tendere durante il loro intero ciclo di vita, a
ridurre il più possibile l’impatto negativo sull'ambiente. Il packaging esprime
i valori intrinseci del nostro prodotto svolgendo una funzione informativa
ed educativa nei confronti del consumatore».