Il Ristorante La Montecchia si veste di “Green”. I fratelli Alajmo decidono di lanciarsi in una nuova scommessa: “rivoluzionare” il menu dello storico ristorante di famiglia, stella Michelin dal 2009, ispirandosi allo filosofia alimentare quasi-veg di mamma Rita. Da più trent’anni la mamma di Massimiliano, Raffaele e Laura ha infatti escluso i prodotti carnei dalla sua dieta, preferendo in primis gli alimenti vegetali, ma senza eliminare completamente dalla propria tavola formaggi, pesce e uova. Da questa scelta ha trovato spunto il richiamo per il “Green” della famiglia Alajmo, che si esprimerà ora a partire dallo stile della cucina, fino ad arrivare all’importante traguardo dell’ecosostenibilità che caratterizzerà tutta l’azienda Alajmo s.p.a entro il prossimo triennio. In questi anni Max si è cimentato in numerose sperimentazioni, avvicinandosi progressivamente a preparazioni a ridotto contenuto di grassi, in cui si predilige l’impiego di olio extravergine di oliva, e in cui vi è ampio utilizzo di vegetali e cereali integrali. E così da oggi La Montecchia, considerato uno dei migliori ristoranti del Veneto, avrà una carta prevalentemente, ma non esclusivamente, vegetariana: gli storici piatti della cucina degli Alajmo si alterneranno alle nuove creazioni di Massimiliano, ottenute con prodotti si stagione dell’orto, che ricalcheranno una linea vegana, senza glutine o senza latticini. Ad accompagnare nel menu i celebri Gnocchi alla rapa rossa con salsa al gorgonzola, o le inimitabili Tartare di Erminio e la Coscia croccante d'oca, vi saranno dunque nuove intriganti proposte, come l’uovo soffiato con asparagi ed erbette, la tartara vegetale con crackers di semi, il polpo al vapore con crema di patate all’olio e capperi di Salina e limone. Nella nuova carta curata da Simone Camellini, chef che da anni collabora con la famiglia Alajmo, troverete anche dessert realizzati senza l’impiego di farina; tra questi la Corteccia di cioccolato con battuta di lamponi, la quale riprenderà la presentazione della Battuta di vacchetta piemontese sulla corteccia, uno dei piatti di punta a le Calandre, ristorante tristellato sempre di proprietà della famiglia Alajmo. Altra novità in cui si imbatteranno gli ospiti è l’assenza di prezzi a fianco dei piatti; i clienti potranno infatti scegliere liberamente 2 piatti a 45 euro, 3 piatti a 60 euro, 4 piatti a 75 euro. Non cambierà invece nel suggestivo locale di Selvazzano la ricchissima scelta nella carta dei vini, con oltre 600 etichette, accuratamente selezionate da Mauro Meneghetti, sommelier responsabile della cantina. E certamente non mancherà anche l’inconfondibile accoglienza di papà Erminio, pronto ancor oggi ad aprirvi le porte de la Montecchia, lì a due passi dagli affascinanti e verdissimi Colli Euganei.
Giulia Zampieri