Come da tradizione, è la Guida Gambero Rosso Milano ad aprire la stagione delle guide gastronomiche del 2015. Un appuntamento atteso, forse proprio per quel 2015 tante volte pronunciato ed evocato in ogni salsa da quando viviamo #InOtticaExpo, che vediamo finalmente apparire ufficialmente su una pubblicazione.
Pur essendo le guide, tutte, indistintamente, l'emblema della conservazione, con pochi movimenti, se non millimetrici, val la pena soffermarsi su alcuni spunti di riflessione che la guida curata da Clara Barra, ci sottopone.
Innanzitutto, Milano e dintorni risultano sempre di più essere il faro d'Italia anche nell'ambito gastronomico, dunque, dopo moda e design, giusto sottolineare questa attitudine meneghina nell'eccellere anche in cucina.
Ben un quarto dei premiati di tutto il Paese è lombardo, così come metà delle botteghe di qualità insistono in questa regione per gli ispettori del Gambero Rosso, marchio storico dell'enogastronomia, tra i pochi che valica i confini nazionali per celebrità.
I 6 Tre forchette sono tutti confermati, anche nei punteggi, la classifica è guidata dall'ottimo Canavacciuolo che, a dispetto degli impegni televisivi, rimane concentrato sul suo lavoro e miete successi in tutte le guide. La stessa cosa non si può dire per l'altra star TV dei fornelli, Carlo Cracco che, unico tra le 2 forchette, indietreggia a 87, curiosamente sopravanzato di tre punti da Taglienti che gestisce, anche in suo nome, il Trussardi alla Scala. In questa sezione gli altri unici movimenti sono di Villa Feltrinelli che passa da 85 a 86 e, soprattutto di Marco Sacco del Piccolo Lago di Verbania che da 86 approda a 87, punteggio raggiunto con un + 1 in cucina, segno che la creatività del bravo cuoco lacuale, tra l'altro presidente Chic, migliora ancora alla soglia dei 50 anni.
Tra i nuovi riconoscimenti della guida segnaliamo il Premio Gusto e Salute assegnato a Pietro Leemann del Joia. Tra i premi assegnati ai migliori interpreti della tradizione ci piace segnalare quello alla miglior cotoletta, vero simbolo milanese che, difficile da credere, non è semplice trovare buona. Menzione speciae, dunque, per Osteria Brunello e Trattoria del Nuovo Macello, che confermiamo, avendole provate di recente, unitamente alla storica Trattoria degli Orti.
Tre Forchette
Villa Crespi 94
Del Pescatore 92
Devero 91
Ilario Vinciguerra 91
Da Vittorio 91
Trussardi alla Scala 90
Aldo Palaoro