Da sinistra: Natale Marcatillii, Nadia Santini e Valentino Marcatillii
Un riconoscimento su cui tutti sono d’accordo, superando il classico strascico di opinioni diverse e divisive che sempre accompagna l’uscita della ‘rossa’; quest’anno le critiche sono state meno accentuate rispetto agli isterismi del ‘je suis Scabin’, che siamo stato costretti a vivere lo scorso anno, l’unica nota un filo polemica che serpeggiava tra gli addetti ai lavori era che non si possono dare stelle a chi ha aperto da pochi mesi. Quisquiliee pinzillachere, direbbe Totò; ciò che emerge è il fatto che la Michelin rimane davvero l’unica guida, come scrive il cuoco Vitantonio Lombardo nel suo post su Facebook, “L'unico simbolo capace di cambiare una vita lavorativa e realizzare un Sogno!”
La dimostrazione arriva dai pochi sensazionalismi che questa edizione ha provocato, segno di un’Italia della ristorazione che è sicuramente in fermento ma alla ricerca di un indirizzo preciso. Ben vengano dunque anche i suggerimenti di lettura e le novità introdotte nell’edizione 2017, come la categoria I piatti, che vede l’ingresso di sei pizzerie – Sorbillo, 50 Kalò, Da Michele, La Notizia, Starita, Da Concettina ai Tre Santi - avanguardia di una tendenza che vuole a pizza come nuovo stile di consumo.