La pizzeria Haccademia di Aniello Falanga è ai piedi del Vesuvio, sulla via Panoramica a Terzigno. Aniello, dopo gli anni trascorsi nella bottega di gastronomia a Pompei, ha deciso di aprire questa pizzeria dove la gestione è interamente famigliare: moglie in cucina, figlia in sala, lui e il figlio Nicola al forno.
Aniello è pizzaiolo dell’Alleanza Slow Food perché rispetta i principi del “buono pulito e giusto” sia nella selezione dei produttori che nel modo di lavorare. Dal 2015 la pizzeria Haccademia riceve il riconoscimento dei Due Spicchi della guida alle Pizzerie d’Italia Gambero Rosso.
Aniello, perché avete dato questo nome alla pizzeria?
“Haccademia è il nome che abbiamo scelto non per darci delle arie, ma per il fatto che vogliamo che nel nostro locale si faccia cultura della pizza e dei prodotti che ricerchiamo con tanta cura. Così come intendiamo fare cultura del nostro territorio, il Vesuvio, consapevoli e fieri della ricchezza che offre sia per le produzioni agro alimentari che per la bellezza dei luoghi”.
Che tipo di pizza proponete?
“Ci piace proporre una pizza di tradizione napoletana e ho dedicato molta attenzione allo studio delle tecniche di lievitazione e maturazione della pasta perché questa possa risultare leggera come una nuvola. Inoltre specializzato nell’uso delle farine da grani antichi italiani e le pizze così realizzate sono da noi due volte alla settimana: giovedì e venerdì”.
Qual è la pizza a cui sei più legato?
“Un pezzo di storia è la pizza che ha viaggiato nel mondo e vinto il trofeo Campionato Mondiale della Pizza 2004 e il trofeo American Plate New York 2005. La prepariamo con pomodorino del piennolo del Vesuvio dop, mozzarella e provola di bufala campana dop , provolone del Monaco, olio extra vergine di oliva del Vesuvio”.
E poi?
“Ci divertiamo ad inventarci nuovi gusti di pizze dedicati alla stagione in corso e ai suoi prodotti. Margherita è sempre la regina per noi, ne siamo perdutamente innamorati e la trattiamo con grande rispetto utilizzando gli Antichi Pomodori di Napoli, dal sapore indimenticabile, sono l’ecotipo originale del San Marzano e presidio Slow Food. Siamo convinti che gli ingredienti più importanti siano proprio questi, passione e professionalità, ci danno la carica e conferiscono il giusto gusto alle nostre pizze. Certo che la pizza ne ha fatta di strada, da street food, estremamente povero e frugale, è diventata un simbolo del buon mangiare e della convivialità in tutto il mondo. Questo continua a stupirci, ma ci dà tanta carica”.