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Hai il coraggio di far finta di niente?

16/11/2013

Hai il coraggio di far finta di niente?
410.905 tir carichi di rifiuti di ogni razza, in molti casi tossici, hanno attraversato l’Italia per 20 anni, in direzione delle campagne di Napoli e Caserta, senza che nessuno sapesse? O senza che nessuno dicesse! Quei camion hanno sversato, secondo il rapporto di Legambiente, 10 milioni di tonnellate di rifiuti - scorie derivanti dalla metallurgia termica dell’alluminio, polveri di abbattimento fumi, morchia di verniciatura, reflui liquidi contaminati da metalli pesanti, amianto, terre inquinate provenienti da attività di bonifica – in quella che è salita alla ribalta come Terra dei fuochi ma che, un tempo, era agli onori del mondo come Campania Felix: terre fertili, giardini di ortaggi, ridondanti di legumi. Quelle stesse che hanno dato origine alla Dieta Mediterranea, Patrimonio immateriale dell’Umanità.

Il dossier di Legambiente racconta di 82 inchieste per traffico illegale di rifiuti, concluse con 915 ordinanze di custodia cautelare, 1806 denunce e 443 aziende coinvolte, in stragrande maggioranza del centro-nord Italia. E poi si finge che la camorra al nord non ci sia!

Mentre l’indagine commissionata dalla US Navy e pubblicata sull’Espresso, parla di 5.281 siti censiti contaminati (erano 2.599 nel 2005); di 851 discariche abusive nella sola provincia di Caserta; del rischio inaccettabile per la salute costituito dal 92% dei pozzi privati che riforniscono le case.

Una terra dove si muore: di cancro e di miseria, di paura e di violenza. Ma anche una terra che ha rialzato la testa. Grazie ad un parroco, Don Maurizio Praticello, che non ne poteva più di seppellire bambini. Grazie ad un uomo, Roberto Saviano, che ogni giorno combatte e denuncia i meccanismi perversi, i silenzi e le collusioni con il sistema camorristico. Grazie a uomini e donne che credono nel loro lavoro, che amano e proteggono i loro territori, che spendono centinaia e centinaia di euro per far analizzare tutti i loro prodotti e l’acqua dei loro terreni, per poter garantire la salubrità degli alimenti che producono.  Grazie a Nuova Cucina Organizzata, una cooperativa che a Casal di Principe, patria dei casalesi, propone ostinatamente i prodotti tipici garantiti di quelle terre.

Il cibo, come scrive Carlo Petrini nel suo ultimo libro, “diventa strumento di liberazione… dai gioghi e dalle gabbie più scandalose: le oppressioni, gli scempi che si perpetrano sull’ambiente e sulle persone, lo scandalo della fame e della malnutrizione”.

Non bisogna fare di tutte le erbe un fascio e il nostro appello è una piccola cosa rispetto al dramma che si sta vivendo in quei luoghi, ma siamo convinti che anche questo serve: aiutiamo i produttori onesti di quelle terre, segnalando i loro nomi (noi li divulgheremo), cercando e promuovendo i loro prodotti, il loro lavoro, la loro resistenza.

Luigi Franchi 
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