Chi non ha mai visitato il Rural Festival immagini di salire nel verde della Food Valley parmense, tra querce e calanchi, fino a Rivalta di Lesignano De' Bagni (PR). Qui si impone alla vista l’Agricola Rosa dell’Angelo, una tenuta immensa allestita in modo esemplare, ad ospitare la biodiversità agricola di Emilia Romagna, Toscana e Liguria.
Il Rural Festival è più di una felice idea: un’idea geniale, unica nel suo genere, partorita e alimentata negli anni dalla mente fervida di Mauro Ziveri, noto imprenditore parmense con uno spiccato credo in tema di biodiversità.
Sabato 7 e domenica 8 settembre saranno una quarantina gli agricoltori e allevatori custodi di antiche cultivar vegetali e razze animali delle tre regioni coinvolte nel progetto Rural, a presentare materie prime e prodotti di biodiversità.
Un assaggio? Pane di grano del miracolo e marocca di Casola, arrosticini di pecora Cornigliese, zucca violina, fagiolo Zolfino al coccio, arrosto di tacchino nero, sidro di mele della montagna, latte fresco di asina e vacca grigia dell’Appennino, torta di patata quarantina, Tortél Dols con mostarda di frutti antichi, torta di prugne zucchelle, per citarne alcuni.
L’attenzione verrà catturata anche dallo spazio riservato alla mostra mercato del pomodoro Riccio di Parma, unica varietà coltivata fino agli anni ’50 nelle terre rosse della Pedemontana parmense, poi sostituita da pomodori più adatti alla lavorazione industriale. A incuriosire anche il canapaio di canapa Sativa, in passato molto utilizzata sia in campo tessile che alimentare, e il labirinto di mais, un progetto in collaborazione con l’Università cattolica di Piacenza, che ha consentito il recupero di una trentina di varietà antiche.
Non mancheranno nemmeno gli animali di antiche razze, tra maiale Nero, pecora Cornigliese, asino Romagnolo, cavallo Bardigiano, tacchino di Parma e Piacenza, colombo Occhialone di Parma e altri ancora.
La manifestazione, giunta alla sua sesta edizione, è cresciuta negli anni tenendo fede però all’impronta iniziale. Un appuntamento atteso per chi ha scelto la strada difficile ma avvincente di produrre meno e meglio rispettando i ritmi della natura ma anche per chi, in veste di consumatore, sta abbracciando da tempo questa linea.
Per tutti un’occasione straordinaria concentrata in un solo luogo, sapientemente “abitato”, per conoscere certamente qualcosa, fra tutto, che non vedeva da tempo o che non ha mai visto.
E dei bimbi ne vogliamo parlare? Per loro il salto può essere doppio, partendo spesso da una non troppa confidenza con la campagna.
Simona Vitali