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Halloumi, il formaggio conteso

12/11/2024

Halloumi, il formaggio conteso

Esiste un termine che ben descrive un comportamento adottato dalle nazioni di tutto il mondo negli ultimi anni, ed è Heritage Fever. La cosiddetta febbre del patrimonio è una crescente enfasi che i paesi applicano alla conservazione, celebrazione e valorizzazione dei propri beni culturali che scaturisce probabilmente in risposta all’incertezza e alla rapidità dei grandi cambiamenti globali. Questa "febbre" porta le persone a riscoprire e reimmaginare la propria storia e tradizione come un caposaldo della propria identità e autenticità e spesso viene vista come una reazione involontaria alla globalizzazione o, se vogliamo, alla modernizzazione, dove elementi del passato vengono evidenziati al fine di fornire una parvenza di stabilità, in un mondo sempre più sfaccettato e che viene percepito come confuso. 

Della Heritage fever sono state vittime molte nazioni nel corso degli anni, Italia compresa, ma uno degli esempi più emblematici di questa corsa al riconoscimento purché avvenga, è senza dubbio stato il caso del formaggio Halloumi
Tipico delle zone che si affacciano sulla sponda sud orientale del mediterraneo e con tutta probabilità introdotto dagli arabi in seguito all’invasione di Cipro del settimo secolo, questo prodotto è stato candidato al riconoscimento della DOP dalla stessa Repubblica di Cipro nel 2009.

La domanda fu però oggetto di varie contestazioni, dovute al fatto che una sola nazione volesse attribuirsi la paternità di un formaggio ben più diffuso nella regione, e in parte venivano contestati anche i metodi di realizzazione descritti nel disciplinare presentato.
Il formaggio, infatti, è sempre stato prodotto localmente in piccole quantità e con latte di capra, ma a partire dagli anni 70 entrando nel mercato di massa, le grandi aziende casearie iniziarono a produrlo su larga scala, standardizzandone il processo, per soddisfare sia la domanda interna che quella esterna, in costante aumento. Il problema nacque dal fatto che quello che si voleva proteggere era proprio l’Halloumi industriale, che però, per reggere i ritmi della domanda, veniva prodotto con latte vaccino, che lo rendeva un prodotto completamente differente dall’originale. Questo fece insorgere i produttori locali, che avrebbero visto le loro produzioni esclude dal riconoscimento.

Halloumi, il formaggio conteso
Cipro è un’isola particolare, suddivisa in due parti: la zona sud, conosciuta come Repubblica di Cipro, paese facente parte della UE e la zona nord, occupata dalla Turchia dal 1974 (extra UE). Questa suddivisione è all’origine di molte tensioni e il riconoscimento dell’Halloumi non ha fatto eccezione.
La DOP infatti, per come era stata formulata, avrebbe escluso dal riconoscimento anche tutta la comunità del nord dell’isola di Cipro, poiché la protezione non sarebbe stata estesa anche alla nomenclatura “Hellim”, il nome turco dello stesso prodotto. Proprio a causa delle molte contestazioni, la richiesta per la DOP del 2009 fu respinta in sede europea, in quanto tradiva il concetto di inclusività e integrazione che il programma delle certificazioni avrebbe dovuto promuovere. Una nuova proposta fu presentata nel 2015, questa volta includendo anche la dicitura Hellim. Il nuovo iter per concedere la DOP si è concluso nell’aprile del 2021, nonostante numerose dichiarazioni di opposizione, stabilendo che “solo Χαλλούμι/Halloumi/Hellim prodotto a Cipro secondo il disciplinare di produzione può ora utilizzare il nome registrato, apportando chiari benefici economici all'isola”. I commissari UE hanno commentato la notizia parlando di una giornata storica. 
Halloumi, il formaggio conteso
a cura di

Federico Panetta

Varesotto di origine, è come una biglia nel flipper dell'enogastronomia. Dopo la formazione alberghiera lavora in cucina e si laurea in Scienze Gastronomiche presso l’Università di Parma. Oggi si occupa di comunicazione gastronomica collaborando con diverse riviste di settore.
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