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I Cacciagalli a Teano: un luogo per dialoghi speciali

29/07/2022

I Cacciagalli a Teano: un luogo per dialoghi speciali

Si potrebbe definire turismo alternativo quello che stimolano strutture come I Cacciagalli, a Teano, un agriturismo con camere avvolto dal verde, ma prima un’azienda agricola biodinamica nata dall’amore di Diana Iannaccone e Mario Basco - compagni anche nella vita - per la viticoltura e il vino.

Turismo alternativo perché qui, nel luogo esatto in cui si è conclusa la Spedizione dei Mille con l’incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II, il 26 ottobre 1860, non ci sono spiagge, né palazzi storici, né vie gremite di gente, né chalet con musica assordante. C’è la natura, e la perfetta gestione del dialogo tra uomo e ambiente naturale.

I vigneti che circondano la tenutaI vigneti che circondano la tenuta

La storia della tenuta

Qui, in località Cacciagalli, sorgeva un piccolo borgo popolato da coloni. Un numero indefinito di persone si spartivano due strutture costruite in tufo vulcanico che fungevano da appoggio al ritorno dai campi. Le abitazioni con gli anni sono prima state abbandonate, poi collassate, fino all’arrivo di Diana che, con l’aiuto di Mario, le ha rimesse in piedi con un intenso restauro. Era il 2004 e avevano già avviato anche l’azienda agricola con l’intenzione di condividere questo luogo.

Il ristorante Hummus a disposizione dei clienti della struttura ma anche per esterniIl ristorante Hummus a disposizione dei clienti della struttura ma anche per esterni

Uno spazio immenso a disposizione di tutti

Oggi l’azienda è costituita da 40 ettari occupati dal complesso ricettivo, un’osteria e un ristorante, le vigne, i noccioleti, l’uliveto, l’orto, i ciliegi, un ruscello, il castagneto … e un bosco. Non un bosco decorativo, o una di quelle ricostruzioni a scopo rappresentativo che lasciano il tempo che trovano, ma un bosco autentico, che copre sostanziosa fetta della proprietà: 5 ettari.


“Lasciare spazio alla natura apporta una ricchezza indiretta. Avremmo potuto bonificare quell’area e coltivarla, ma il bosco protegge la biodiversità e favorisce l’equilibrio con tutto ciò che lo circonda. Noi l’abbiamo reso fruibile agli ospiti, così come abbiamo reso percorribili tutte le altre aree della tenuta grazie a un percorso poetico-sensoriale pensato anche per i bambini, una lunga passeggiata che mette in sintonia con la natura” ci racconta Mario, al rientro dopo l’imbottigliamento in cantina, anch’essa situata dentro al perimetro della tenuta.


Imboccare il sentiero che avvolge I Caciagalli, quello che citava Mario, magari alle prime ore del giorno o al tramonto, infonde una sensazione di quiete assoluta. È un piccolo viaggio, da intraprendere a piedi o in bici, che coinvolge tutti i sensi e potrebbe anche regalare un accompagnatore speciale (bisogna andare per scoprirlo!).
Il modo migliore per concluderlo è al biolago, un bacino balneabile costeggiato da piante con proprietà fitodepurative che non rendono necessario l’utilizzo di agenti chimici per pulire l’acqua. Una piscina alternativa, coerente con tutta l’impostazione della struttura, che avvicina le persone a un rapporto con l’acqua diverso, quasi primordiale.

Il biolago a I CacciagalliIl biolago a I Cacciagalli

Una conversazione sul vino

Venire a I Cacciagalli significa sicuramente anche cogliere molto sul mondo del vino (compresi gli assaggi, guidati se si sceglie uno dei pacchetti del wine tour, o autonomi, se si prende una bottiglia mentre si pasteggia).

Un paio d’anni dopo l’attività di ristrutturazione Diana e Mario intraprendono una strada, per quei tempi, sicuramente impopolare: espiantare le vigne di famiglia, costituite da vitigni internazionali, e piantare solo vitigni autoctoni per concentrarsi sulla ricerca e perseguire uno stile personale di vinificazione.

“Se i Romani avevano scelto questa zona come bacino per la produzione del vino un motivo c’era senz’altro” - dice Mario. “Avevamo un’idea molto chiara del progetto. Non della sua esecuzione ma dell’obiettivo: dare valore al territorio. Condizioni climatiche favorevoli, suolo vulcanico, vitigni resistenti e dalle grandi capacità espressive come la Falanghina e l’Aglianico… perché avremmo dovuto percorrere altre vie? È stata una scelta spontanea, affiancata dal desiderio di impattare il meno possibile sull’ambiente attuando sistemi di produzione biologica e biodinamica. Nel 2011 ci siamo avvicinati alle anfore e lì abbiamo trovato l’anello di congiunzione. Oggi ne abbiamo tante, di diverse composizioni e dimensioni. Ci consentono una vinificazione che, a nostro avviso, rispetta l’identità del vitigno”.

Le anfore, una scelta netta di vinificazione e affinamentoLe anfore, una scelta netta di vinificazione e affinamento

Mario e Diana hanno ovviamente un pensiero molto definito in merito al vino naturale.

“Per fare vino naturale bisogna partire dalla vigna, non dal vino! È quello che cerchiamo di raccontare a chi assaggia i nostri vini e a chi frequenta la nostra struttura, e anche ai ragazzi che approcciano all’enologia. Pensare di fare un buon vino partendo dall’atto conclusivo, o meglio focalizzandosi solo su quello, è un grosso errore, non porta a risultati solidi. L’altro messaggio da divulgare è che il vino non è una tendenza: deve superare il tempo. Plasmare il vino per accontentare il pubblico in un certo periodo storico non rende giustizia a questo prodotto straordinario, che si produce dall’alba dei tempi. Il vino merita un approccio serio, spoglio da interessi puramente commerciali”.

 

 

I vini dellI vini dell'azienda I Cacciagalli
Una riflessione arriva anche sui nuovi artigiani del vino, una categoria in rapida crescita.
“Se si estremizzano alcune scelte, per esempio le macerazioni, o se non si controllano le ossidazioni, la volatile, si rischia di ricalcare ciò che è stato fatto nei vini convenzionali: omologare il mercato. L’eccesso non appartiene alla nostra filosofia, l’artigianalità pensata sì. Come ho detto prima i veri protagonisti devono essere il territorio e la natura… l’unicità ce l’abbiamo già e ci sta sotto i piedi!”.
I Cacciagalli a Teano: un luogo per dialoghi speciali

Un luogo per il dialogo, dove si resta!


Luoghi come questo danno un’opportunità di viaggio compatibile con l’ambiente, arricchente e lenta, proprio come il pianeta chiede, ma fanno anche tanto bene alle persone. Lì ho incontrato Ines, una ragazza di origini tunisine, residente a Napoli, che va a I Cacciagalli per ritrovare la pace. La conversazione notturna con lei mi ha restituito il piacere dell’incontro inaspettato, piacevole, memorabile. Sono certa che gli elementi che avevamo attorno, come il silenzio della campagna e l’assenza di luci, fossero più che favorevoli, direi essenziali, per la nostra prima conoscenza.

Mi ha stupita, ripensandoci, anche conversare con due ragazze danesi che da qualche settimana lavorano nella tenuta; ci sono finite nel corso del loro viaggio in Italia, durato dieci mesi, e hanno deciso di fermarsi perché un pezzettino di cuore si è depositato a I Cacciagalli. O parlare con Angelo, in sala, che con ironia mi ha narrato il suo approdo in un settore in cui non avrebbe mai immaginato di lavorare. Non è forse questo il bello del viaggio?


I Cacciagalli - Azienda Agricola Biodinamica
Strada Provinciale 91, 81057
Teano CE


 

a cura di

Giulia Zampieri

Giornalista, di origini padovane ma di radici mai definite, fa parte del team di sala&cucina sin dalle prime battute. Ama scrivere di territori e persone, oltre che di cucina e vini. Si dedica alle discipline digitali, al viaggio e collabora con alcune guide di settore.
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