Cosa sia successo e con quali modalità, è stato oggetto di un paio di sondaggi condotti da Fedetrasporti e di un’analisi dei commenti pubblicati nei gruppi di camionisti riuniti sui social network più diffusi.
Prima di approfondire la situazione presente, facciamo un passo indietro, ricordando cosa abbia significato, e, in parte, ancora significhi, un fenomeno che, attraverso i decenni, ha rappresentato una modalità di consumo del pasto, fin dal dopoguerra, entrata nell’immaginario collettivo.
La ripresa di produzione e commercio e lo sviluppo dei trasporti, soprattutto, negli anni del boom economico, ha creato nuove necessità. La consegna delle merci in ogni angolo del Paese, svolta principalmente su gomma, ha avuto come naturale conseguenza un forte aumento della presenza di mezzi pesanti sulle strade, i quali, pensati per lunghe percorrenze, dovevano sostare in luoghi che fossero, anzitutto, lungo la via, comodi per manovrare e, fattore determinante, un posto buono per mangiare.
La rete autostradale stava crescendo a ritmo serrato e, se vogliamo, le aree di servizio attrezzate per il rifornimento di carburante, si ispirarono proprio a quegli spiazzi, spuntati un po’ ovunque sui percorsi delle maggiori direttrici, per impiantare strutture, alcune per allora avveniristiche, destinate alla ristorazione e, in seguito, al commercio.
Gli autogrill, appaltati oggi a diversi grandi marchi di ristorazione collettiva, non hanno però intaccato il successo delle “trattorie per camionisti”, come abbiamo imparato a conoscere e definire per praticità. Spesso, dovendo, comunque, interrompere il viaggio, anche in ossequio al codice della strada, molti autisti hanno continuato a preferirle, uscendo dall’autostrada, per fermarsi nelle aree adiacenti alle statali, le quali, nel frattempo, si sono evolute, dotandosi di molti servizi utili a soddisfare le esigenze dei lavoratori del trasporto.
Così, nel tempo, questi luoghi si sono trasformati in un punto di riferimento, anche per chi viaggiava, per diletto o lavoro, senza per questo essere un camionista, facendoli diventare parte del panorama e luogo comune: “dove parcheggiano i camion si mangia bene (e si spende poco)”.