Per l’Ufficio Studi di Confcommercio si tratta ancora di stime grezze e approssimative, ma se saranno confermate nel 2012 sarà recessione.
Le variazioni negative interesseranno il Pil (-0,6%) e i consumi (-0,3%). Complici le maggiori imposte che peseranno sul reddito disponibile, un’occupazione in calo e le note problematiche che riguardano la situazione economica contingente.
Ciò nonostante i consumi a Natale, pur risentendo di un generale pessimismo, non cadranno in depressione e tutto sommato “terranno”.
Insomma, un Natale sottotono, ma non disastroso per i consumi.
Per Confcommercio, infatti, anche se l'80,9% degli italiani ridimensionerà le proprie spese natalizie (86,3% nel 2010), e a far regali sarà l'88,2%, cioè il 2,4% in meno rispetto al 2010, resta costante la quota di persone che gradisce il rito del regalo natalizio poco meno del 50%.
"Quando le domande si fanno più precise - spiega Confcommercio - emergono però maggiori criticità: penalizzati editoria, abbigliamento ed elettrodomestici e qualche cedimento anche sulla tecnologia” (e questa è una novità del 2011).
Bene, in senso relativo, alimentari, vini, profumi, cosmetici e giocattoli. Dato molto interessante: raddoppia la quota di consumatori che acquisterà il regalo su internet, che riguarderà oltre il 13%.