C’è un Abruzzo che scalpita, dentro
Meet in cucina: il congresso dei cuochi abruzzesi, organizzato da
Massimo Di Cintio e giunto alla sua terza edizione. Scalpita perché vuole crescere e ci mette l’anima.
È calda, accorata la partecipazione dei cuochi di talento, in buona parte giovani, che si alternano sul palco a raccontare la loro terra, i prodotti, i piatti che hanno elaborato, il loro affrontare ogni giorno con caparbietà, tenacia, magari in un qualche piccolo borgo caratteristico o un suggestivo paesello dell’entroterra dove hanno deciso di aprire il ristorante. Scelta nella scelta.
Caparbi e gentili, sono gli abruzzesi. Spesso trascorrono anni lontano da casa ma per arricchire il loro bagaglio di esperienza, poi capita che tornino, per una sorta di richiamo delle proprie radici. In tutti i modi non si perdono d’animo facilmente.
“Non conosco cuochi abruzzesi che si siano scoraggiati alla prima difficoltà o che abbiano abbandonato anzitempo esperienze in corso” confida il giovane talentuoso cuoco
Daniele D’Alberto, 10 anni presso ristoranti prestigiosi (in Italia, dopo un periodo all’Hotel Villa San Carlo Borromeo, allievo di Vissani e Cedroni) e poi il rientro, il titolo di Chef Emergente Centro-Italia 2014, oggi conduce il
BR1 del Colle di Montesilvano (PE). Due occhi che ridono prima che lui sorrida e si prendono, in segno di intesa e speciale empatia, con quelli della sua giovane e motivata brigata. Uno spettacolo vederli lavorare insieme, quasi si assomigliano, persino nei tratti. Coinvolti in tutto, raccontano di alternarsi anche nel servire e spiegare le pietanze ai tavoli, nel loro ristorante.