foto di copertina: un momento della preparazione delle 2059 pizze, record entrato nel Guinness dei Primati
La cucina italiana ha un patrimonio di esperienze diffuso nel mondo, fatto sicuramente di materie prime e ricette, ma, soprattutto, di persone che, nei decenni, hanno solcato i mari e sorvolato i cieli, stabilendosi in ogni continente. Un serbatoio ricco di varietà, come lo sono le cucine regionali italiane, che ha contribuito a portare ovunque i piatti della nostra tradizione, alimentando la voglia d’Italia che tanti stranieri hanno per tutto ciò che sappiamo fare, nell’arte, nell’architettura, nella moda e così via fino alla cucina.
Questi testimoni preziosi sono certamente i nostri cuochi, più o meno noti, che, nell’ambito di manifestazioni a carattere internazionale, si confrontano con i colleghi di tutto il mondo, ma lo sono, soprattutto, quei professionisti, espatriati, che, ogni giorno, lavorano nei ristoranti di tutto il mondo.
Stiamo parlando di una categoria di connazionali che, da quasi 25 anni, è riunita, in forma di comunità virtuale, dalla sigla ItChefs-GVCI (Gruppo Virtuale Cuochi Italiani).
L’idea venne nel 2001 a Rosario Scarpato, giornalista, firma del Gambero Rosso, ancora oggi direttore delle operazioni degli eventi organizzati dal gruppo, e a Mario Caramella, presidente del sodalizio, cuoco, entrambi allora residenti in Australia. Si scambiarono gli indirizzi mail dei primi 50 colleghi che rispondessero agli stessi requisiti: professionisti della ristorazione, in prevalenza cuochi, italiani o che cucinassero italiano, che vivessero e lavorassero in giro per il mondo. All’originaria mailing list, attiva per 15 anni, si è sostituita una chat di WhatsApp per tenersi in costante contatto con centinaia di membri (ma ci sono anche le pagine e i gruppi Facebook).
Ne scriviamo a pochi giorni dalla conclusione della XV edizione del Summit della Cucina Italiana nel mondo, “Italian Cuisine World Summit”, un’occasione per fare il punto sulla promozione della cucina Italiana fuori dall’Italia, sulla storia del gruppo, su ciò che l’Italia, come Paese, sta facendo in tal senso.
L’impegno dello Stato è più recente, con l’istituzione della Settimana delle Cucina Italiana nel mondo, giunta alla IX edizione (che, non a caso, fu presentata a Dubai, nell’VIII edizione del Summit, dall’allora Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina).
Si può tranquillamente affermare che le iniziative di Itchefs-Gvci siano state prodromiche all’intervento istituzionale. Con la Giornata Internazionale delle Cucine Italiane (“International Day of Italian Cuisines” - 15 edizioni) che celebra, ogni anno, un piatto simbolo della nostra tradizione, servito in contemporanea in migliaia di ristoranti in tutto il mondo, passando attraverso il Forum della Cucina Italiana, fino al Summit, i cuochi italiani all’estero hanno mostrato la strada da percorrere. Tutte iniziative pensate a supporto dei cuochi, ma che riguardano il business della ristorazione italiana - certamente redditizio, ma ormai, solo in minima parte, in mano italiana - e la promozione del made in Italy agro-alimentare.