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I gega albanesi

27/10/2023

I gega albanesi

Il 2023 verrà ricordato come l’anno del turismo italiano in Albania, un paese vicino ma di cui in realtà sappiamo molto poco. Tra le cose che ignoriamo c’è la sua gastronomia, eppure nel paese esistono delle storie interessanti legate al cibo, come quella dei gega
 

Gega erano chiamati i venditori di dolciumi ambulanti, il cui nome faceva riferimento alle popolazioni del nord del paese. La maggior parte dei gega era infatti nata in famiglie di origine Gorani, un gruppo slavo di religione musulmana, proveniente dalle montagne ai confini nord dell’attuale Albania, del Kosovo e della Macedonia settentrionale. Durante il periodo ottomano, dal XIV al XX secolo, questa comunità si occupava della transumanza invernale degli ovini fino alla piana della Tessaglia, in Grecia. Poi però, forse a causa del brigantaggio presente proprio lungo quel tragitto, i gega abbandonarono il mestiere e si trasferirono nelle aree urbane, reinventandosi come venditori ambulanti di cibo e bevande.

Durante la Prima guerra mondiale un censimento mostrava che nove su dieci dei circa 1.800 gorani erano pasticcieri. Quando Tirana diventò la capitale dell’Albania neo-indipendente all’inizio del Novecento, la sua popolazione aumentò, e dopo la Seconda guerra mondiale vi si trasferirono molti gorani in cerca di fortuna. Alla fine degli anni Sessanta molti di questi iniziarono a lavorare nelle nuove industrie di produzione di dolciumi, altri andarono a lavorare nelle strade, trasportando carrelli per le biciclette pieni di dolci di ogni tipo, gelati in estate, e halva. 

Gorani in abiti tradizionali, foto di AljabakphotoGorani in abiti tradizionali, foto di Aljabakphoto

Halva

Questo dolce diventò molto presto il prodotto simbolo dei gega. La sua produzione si realizza ancora oggi a partire da una pasta di farina, zucchero e semi di sesamo, mescolata con olio e successivamente cotta. È una ricetta semplice che tuttavia presenta alcune problematiche: l’olio infatti deve essere aggiunto correttamente, e per fare in modo che non coli durante la cottura, trasformando l’halva in una mattonella secca, la ricetta prevede l’aggiunta di estratti di erbe mediorientali, che i gorani sostituiscono con una pianta proveniente dai loro pascoli, chiamata chuen.

L’halva è un dolce originario del medioriente, a base di  farina, zucchero e semi di sesamoL’halva è un dolce originario del medioriente, a base di farina, zucchero e semi di sesamo

Ogni gega aveva la sua zona di vendita, e le mappe delle città erano suddivise in base a chi fosse assegnato a quale quartiere. Col tempo poi, alcuni di questi aprirono locali in tutti i Balcani, da Prizren, nell’odierno Kosovo, fino ad Istanbul. Arrivati gli anni Novanta però, con la fine del comunismo, l’emigrazione in occidente diventò la norma, gli albanesi capirono che il modo più semplice per trovare lavoro era quello di espatriare nell’Europa occidentale e così fecero anche i gorani. Con i lavori che riuscirono a trovare, per quanto umili, iniziarono a guadagnare bene, lasciandosi alle spalle la vendita ambulante di dolci e halva

Se oggi purtroppo i gega non hanno saputo resistere alla sfida del tempo, lasciando spoglie le strade delle città albanesi, la buona notizia è che in tutta l’ex Jugoslavia, e perfino in Turchia, esistono ancora alcune pasticcerie fondate dal popolo gorano, dove poter provare gli stessi dolci preparati dagli ambulanti in Albania fino a pochi decenni fa. Il mondo cambia ma i dolci restano, una magra consolazione. 

a cura di

Federico Panetta

Varesotto di origine, è come una biglia nel flipper dell'enogastronomia. Dopo la formazione alberghiera lavora in cucina e si laurea in Scienze Gastronomiche presso l’Università di Parma. Oggi si occupa di comunicazione gastronomica collaborando con diverse riviste di settore.
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