Pochi giorni fa
Oscar Farinetti ha presentato, a Serralunga, il suo ultimo libro
Storie di coraggio, 12 incontri con i grandi del vino italiano. Poi ha rivolto un invito a
Papa Francesco a visitare uno degli store Eataly. Infine ha partecipato, insieme al sommelier migliore al mondo, il giapponese Shigeru Hayashi, a
Che Tempo che fa di Fabio Fazio.
“Gli italiani ne hanno le scatole piene di imprenditori che vanno a far politica, quindi li esento dalla mia presenza” ha affermato Farinetti in trasmissione. Una affermazione che stimola una domanda: cosa andrà a fare, se sono vere le voci che circolano, anch’esse in questi giorni, sulla
possibile cessione di Eataly nel 2014?
Che attorno a Oscar Farinetti si sia costruita la leggenda secondo cui porta al successo le sue imprese poi le cede e passa ad altro è cosa nota. Che da leggenda si trasformi in realtà sicuramente fa notizia. A darne una conferma è un articolo pubblicato su
Il Mondo in cui si afferma che il 24 settembre 2014, giorno in cui Farinetti compirà 60 anni, il patron di Eataly passerà il testimone. A chi? Le ipotesi si sprecano: da una public company con Carlo Petrini come presidente garante ad una cessione a Coop Italia.
Nel frattempo non si arresta la crescita del gruppo che fattura 250 milioni di euro all’anno, con l’obiettivo di arrivare a 300 quest’anno.
“
La prossima avventura è il 10 novembre l’apertura a Istanbul” afferma Oscar Farinetti alla trasmissione televisiva.
Ma intanto una grana burocratica blocca il progetto di
Eataly Milano, dove l’apertura era prevista a novembre.
“Già aprendo a novembre saremmo stati in ritardo. Ecco, a novembre non apriamo. Forse a dicembre, forse a gennaio. In ogni modo, il negozio sarà bellissimo” spiega Oscar Farinetti al
Corriere della Sera online.
Luigi Franchi