È in momenti come quelli che
stiamo vivendo che si comprende come anche un semplice succo di frutta
sorseggiato al bar sia un piccolo grande piacere a cui abbiamo dovuto
rinunciare, una delle tante abitudini quotidiane abbandonate per forza di cose,
che, sommate, hanno portato a gravi ripercussioni in tutto il canale Horeca.
Tanto che le associazioni di categoria stimano in tutta la filiera del fuori
casa 20 miliardi di euro di mancato giro
d’affari.
In vista della riapertura dei
pubblici esercizi, Conserve Italia,
Gruppo cooperativo leader in Italia nella trasformazione alimentare, proprietaria
di marchi storici come Yoga, Derby Blue, Valfrutta e Cirio, ha pensato, allora,
a un piano di ripartenza che coinvolga
concretamente tutti gli anelli della filiera, alla luce delle nuove
condizioni in cui sarà possibile operare. “La vicinanza ai nostri partner è
massima – afferma Pier Paolo Rosetti,
direttore generale del Consorzio cooperativo bolognese –: forniamo prodotti a una rete di oltre 900 aziende di distribuzione
che oggi si trovano in piena crisi, con importanti perdite economiche e
incapacità di assolvere i pagamenti. Non
abbiamo alcuna intenzione di abbandonarle. Anzi, siamo al loro fianco e
vogliamo aiutarle a ricominciare appena possibile. Confidiamo che anche le istituzioni possano dare il loro contributo a
questa ripartenza, innanzitutto con misure finalizzate a favorire una
gestione oculata del credito lungo tutta la filiera, senza la quale è
impensabile ipotizzare una reale ripartenza. Occorre tutelare tutti gli attori del mondo Horeca, evitando che qualcuno
venga penalizzato, a partire paradossalmente proprio da chi è in grado di
fornire maggiori garanzie al mondo bancario”.
Ciò che è accaduto, del tutto
straordinario, imprevedibile e impensabile, ha obbligato il gruppo a rivedere
l’operatività delle linee di produzione, sia dei succhi di frutta sia delle
conserve di pomodoro e dei vegetali destinati a bar, ristoranti, alberghi,
catering ed esercizi pubblici in generale, con momentanei fermi turno e
rallentamenti produttivi che hanno generato costi aggiuntivi rispetto alle
produttività standard. Ora, però, sottolinea Rosetti, “In vista della
riapertura dei locali siamo pronti a
ripartire seguendo le nuove esigenze del mercato e come Total Horeca Company sentiamo la responsabilità di contribuire a
rivitalizzare un settore che è parte della nostra storia e del nostro dna”.
Effettivamente, in questo momento è
fondamentale dare segnali di fiducia. “Sarà indispensabile puntare ancor più sulla leva della comunicazione, sia agli
operatori nostri partner che ai consumatori – dichiara a tal proposito il
direttore commerciale Horeca Pier Franco
Casadio –, sottolineando la materia
prima 100% italiana delle nostre referenze tradizionali, che sono il
risultato di una filiera di assoluta
qualità che va dal seme alla mescita, garanzia di prodotti sani e
controllati”. Secondo Casadio, la ripartenza per bar e ristoranti
vedrà un settore profondamente cambiato sia nella numerica degli attori che
nelle tipologie dei prodotti trattati. Ecco perché il gruppo sta mettendo in
campo nuovi progetti e nuove strategie commerciali e di marketing che puntino su
una vasta offerta di prodotti e formati.
“Sarà una proposta molto ampia e variegata – conclude Casadio –, che vorremmo
declinare anche con soluzioni dedicate
al food delivery e con idee che tengano conto delle nuove esigenze di
distributori e gestori”.