Nell’esportazione-food targata Made in Italy quello della salumeria è un settore trainante. A confermarlo sono i dati elaborati da Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi aderente a Confindustria), che registrano un andamento più che positivo delle esportazioni nel primo semestre del 2014: oltreconfine sono stati inviati prodotti per 70.630 tonnellate (+7% ) con un giro d’affari che ammonta a circa 590,8 mln di euro (+8,4%). I nostri salumi piacciono, tanto che il volume di export ha un trend migliore di quello complessivo del nostro Paese (+1,4%), e maggiore risulta anche essere il numero delle spedizioni se paragonate a quelle del comparto alimentare in generale (+2,9%).
Insomma, nel mondo davvero si apprezzano prosciutti crudi e cotti, salami e speck, mortadelle e wurstel dei marchi italiani. In Europa, i primi a farlo sono i mercati tedeschi i quali si confermano, con una crescente richiesta, i nostri principali partner commerciali. Seguono i cugini francesi che sebbene facciano registrare un calo delle richieste in termini quantitativi, ripagano bene economicamente (+3,2% in valore). In netto miglioramento rispetto al 2013 le vendite nel Regno Unito, soprattutto di prosciutto crudo. Infine forti sono i segnali positivi provenienti da Austria, Paesi Bassi e Croazia.
Nel panorama extra europeo le soddisfazioni maggiori arrivano dagli Stati Uniti, con un’esportazione in grande crescita che potrebbe incrementarsi nei prossimi mesi grazie al calo dell’euro previsto a partire da settembre. In costante aumento gli invii anche verso Svizzera, Giappone, Canada e Brasile.
Meno incoraggianti i risultati provenienti dalle altalenanti piazze del Libano e di Hong Kong e quelli rilevati nel mercato Russo (-12,7%). A proposito della preoccupante situazione russa (dovuta ai blocchi all’import per le barriere non tariffarie nel Baltico e le tensioni commerciali legate alla crisi ucraina), si esprime Lisa Ferrarini di Assica: “Nel secondo semestre vedremo le gravi conseguenze della guerra delle sanzioni con la Russia, oltre che il persistere delle barriere commerciali che continuano a limitare l’export verso alcuni importanti mercati come gli Stati Uniti, il Brasile, la Cina, eccetera – ma rassicura la presidente dell’Associazione – quella dell’abbattimento delle barriere è un obiettivo che Assica non smetterà mai di perseguire. Il superamento di questi limiti, spesso pretestuosi, è anche l’unica via di crescita per l’industria dei salumi”.
Giulia Zampieri